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APPARIZIONI DELLA MADONNA NEL MONDO -IN SICILIA E APPARIZIONI DI SAN MICHELE NEL MONDO

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Apparizioni Della MADONNA








la mia pagina facebooks per chi vuole contattarmi e':

http://www.facebook.com/giuseppemarialuisa.messina

e anche :




PER RICEVERE  MILLE COPIE O PIU'  A SOLI UN CENTESIMO CADAUNO  DEGLI OPUSCOLI CON L'IMMAGINE DI GESU' MISERICORDIOSO CON LA STORIA E LE PROMESSE  DI GESU' DATI A SANTA FAUSTINA KOWALSKA TELEFONATE A  FLORIO CARTA CELL: (TIM) 3357242545


vi faccio sapere inoltre che  chi vuole i libri di Luisa Piccarreta in forma cartacea ed in offerta libera può  richiederlo chiamando a questo numero 3881934654(wind)




 Per avere invece  le rivelazioni del Padre ad Eugenia Ravasio 
dovete scrivere  ad :  "Associazione  Dio è Padre" Casa Pater   cap  135-67100 -  Aquila - . email:    avemaria@armatabianca.org
sito:www.armatabianca.org


        IMPORTANTISSIMO

"CREDO CHE GESU' VOGLIA DARE ANCHE IN ALTRI PUNTI DEL MONDO LA STESSA ACQUA MIRACOLOSA DEL DIVINO VOLERE E DELL' INFINITA MISERICORDIA DI GESU' ,PERO' SOLO A QUEI FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE CON FEDE INDEFETTIBILE PORRANNO NEL LUOGO CHE LE INDICHERA' NEL CUORE LA DIVINA VOLONTA' :
1) L'IMMAGINE DELLA MADONNA DEL DIVINO VOLERE DI PORTO EMPEDOCLE ( LA FOTO CHE C'E' NEL MIO BLOG CON LA MADONNINA DI LOURDES ED IL PORTO DI PORTO EMPEDOCLE),

2) IL GESU' MISERICORDIOSO DI VILNUS  CON LA PREGHIERA SOTTO :"GESU' INFINITAMENTE MISERICORDIOSO, CONFIDO E SPERO IN TE,DONAMI LA TUA VOLONTA' IN TUTTI I MIEI ATTI E PRENDITI SEMPRE LA MIA , NELLA DIVINA VOLONTA'. POI SOTTO SCRIVERE IL MIO BLOG:  

 http://acquamiracolosa33.blogspot.it/

 DIETRO IL QUADRO DI GESU' MISERICORDIOSO METTETE  A META'  BUSTO LA MADONNA DI THIALJINA E LUISA PICCARRETA ANCHE A META BUSTO ED IN FORMATO PICCOLO  15 CM PER 15CM I VEGGENTI MARIJA PAVLOVIC  E IVANKA IVANKOVIC ,  SANTA RITA CHE MI HA FATTO CONOSCERE I LIBRI DI LUISA PICCARRETA ,PADRE PIO CHE MI HA CONVERTITO, SAN MICHELE ARC. CHE MI ASSISTE  E MI LIBERA SEMPRE DAL NEMICO, PADRE JOZO  PARROCO DELLA CHIESA  DI MEDJUGORJE  NEL PERIODO DELLE PRIME APPARIZIONI, SAN PADRE  ANNIBALE  MARIA DI FRANCIA DI MESSINA CHE MI  HA FATTO  AVERE I LIBRI  DIFATTI HO LETTO I LIBRI  QUANDO LUI E' STATO FATTO BEATO E LUI  E' STATO  QUELLO CHE  HA CREDUTO IN LUISA E HA PUBLICATO  I SUOI LIBRI  . SOTTO ANCORA  IL MIO BLOG  :     ACQUAMIRACOLOSA33.BLOGSPOT.IT  METTETE LA SCRITTA:" IN QUESTO BLOG TROVERETE TUTTI I LIBRI DI LUISA PICCARRETA LA SANTA DEL DIVINO VOLERE CHE  HA RICEVUTO DA GESU'  LE VERITA' ETERNE SUL DIVINO VOLERE IN CIRCA 40 VOLUMI. ATTRAVERSO QUESTI SCRITTI GESU' DICE A LUISA CHE L'UOMO RITORNERA' ALLO STATO D'ORIGINE PRIMA DEL PECCATO  CIOE' SEMPRE UNITO AL DIVINO VOLERE  VIVRA' COME UN ANGELO SULLA TERRA, LA SUA SANTITA' SARA' SIMILE A QUELLA DI MARIA E OTTERRA' GRAZIE  INFINITE, OGNI COSA CHE VORRA' TUTTO SARA' DATO IN EREDITA'  AI FIGLI DEL DIVINO VOLERE CHE NASCERANNO DAGLI INSEGNAMENTI DI  QUESTI SCRITTI SULLA DIVINA VOLONTA', UNO SOLO DI QUESTI SANTI SARA' PIU' SANTO DI TUTTI I SANTI MESSI INSIEME , SARA' COME UN SOLE CHE ILLUMINA TUTTI  IN TUTTI I TEMPI,GESU' DICE A LUISA DI ENTRARE SEMPRE NELLA SUA UMANITA' E DI UNIRSI ALL'ATTO UNICO DELLA DIVINA VOLONTA', DI PREGARE SEMPRE  :GESU' TI DO LA MIA VOLONTA' TU DONAMI LA TUA  E DESIDERARE SEMPRE CHE SIA GESU'  A FARE  TUTTE LE NOSTRE AZIONI."

3) UNA SCRITTA PER TERRA NEL GIARDINO CON LE PIETRE COLORATE :"DIVINA VOLONTA'" 

4) IL QUADRETTO DELLA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET COME L'HO MESSO IO NEL GIARDINO VICINO LA MADONNINA DI LOURDES  PER TERRA , UN PO RIALZATO DALLA PARTE SUPERIORE E DECORATO AI LATI CON PIETRE COLORATE .

5) LA STESSA POESIA (INNO AL DIVINO VOLERE )AFFIANCO ALLA MADONNA DEL DIVINO VOLERE DI PORTO EMPEDOCLE BEN ESPOSTA APPESA A 2 CATENE SOTTO 2 TRONCHETTI D'ALBERO DI ARANCIO O LIMONE A FORMA DI U LARGA CAPOVOLTA .



                   POESIA:                 INNO AL DIVINO VOLERE

"Nel Voler Divin solea alzar ineffabili canti nei monti e valli

L’eco risuonar di rumor di carri

Guerre dei funesti eventi riecheggiar come bombe nei nostri cuor

Alzatevi o eroi combattenti come negli antichi tempi per il Signor,

unitevi nell’Amor e prendete le vostri armi, nella Santità per distruggere l’eterno nemico infernale

il serpente tentator che avanza nel fuoco delle campagne di Armagheddon

ove l’ira di Dio lo farà tremar e lo invaderà il terror per la disfatta che lo coglierà ,

il grido dei bimbi che giocano in festa si ode già nelle piazze per il nostro trionfar"

LA POESIA , I QUADRI DELLA MADONNA DEL DIVINO VOLERE , DELLA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET, DI GESU' MISERICORDIOSO DI VILNUS, ED IL QUADRO CON LA MADONNA DI THIALJINA E LUISA PICCARRETA , POTETE PROCURARVELO IN UN NEGOZIO DI STAMPA DIGITALE CHE USANO MATERIALI E TECNICHE STAMPANTI CHE NON SI SCOLORANO SE LE IMMAGINI SACRE SONO ESPOSTI AL SOLE ED ALLA PIOGGIA .
Apparizione della Madonna a Porto Empedocle (AG) nel  maggio 2000(FORSE FU IL 13 MAGGIO)nella villa IMMACOLATA del DIVINO VOLERE

a Porto Empedocle(AG) nel 2000 forse nel mese di Maggio la Madonna mi aiuto,  liberandomi da un falso profeta  nella villa che io chiamo :Immacolata ,luna crescente del divin Voler . Quest’uomo mi disse che Gesù  parlava con la sua bocca  e che se io gli  domandavo  qualcosa lui mi avrebbe risposto per bocca di quest’uomo. io gli dissi che prima di rispondere ad ogni mia domanda doveva dirmi :Gesù , Maria vi amo .Lui lo diceva fino a circa sette mie domande,mi rispose cosi’ come io gli chiesi e poi rispondeva alla domanda che gli avevo posto ;allora io mi sentivo l’anima turbata da queste risposte e dissi alla Madonna nel mio pensiero :O donna che schiaccia la testa al serpente ,schiaccia la testa al serpente, subito  quest’uomo disse :che mi importa di dire:"Gesù , Maria vi amo" ,mostrandosi per quello che era  realmente cioè il demonio ,la Madonna era scesa ad aiutarmi e liberarmi da satana e da quest’uomo obbligando satana a dire la verità:che a lui non gli interessava di dire :"Gesù ,Maria vi amo" perchè lo diceva senza amore ed interesse vero. adesso dopo 10 anni ho messo una statua della madonna  di circa 80 cm e abbiamo fatto un bel giardino alla novella Eva:Maria,   come lo meritava ;qui io credo che la Madonna  vorrà un giorno trasformarlo in un  nuovo e più glorioso  eden dove non vi sarà la sconfitta dell’uomo  ma la sua vittoria infatti nello stesso anno Maria mi fece conoscere gli scritti di Luisa Piccarreta che Gesù dice: sono l’antidoto al veleno del serpente e faranno ritornare l’uomo allo stato d’origine prima del peccato originale.

affianco alla villa  dell’immacolata del Divino Volere, Gesù , Maria e Luisa Piccarreta desiderano da me che faccia costruire un Santuario ( una Chiesa ) intitolata:”SS Maria e Luisa novelle Eve del Paradiso madre e regine del Divino Volere”
Questa Chiesa penso che  sarà uguale a quella di Medjugorje  però più piccola  e sarà dedicata  alle verità che la serva del Divino Volere Luisa Piccarreta  ha ricevuto da Dio a riguardo della Divina Volontà e del suo Regno che sta per venire  ed è già venuto  e al nuovo paradiso che Maria SS. sta preparando per noi suoi amabili figli, rievocherà la benedetta frase che Dio Padre disse al serpente nell’eden cioè :la donna ti schiaccerà il capo  e tu le  insiederai  il calcagno e porrò inimicizia tra la tu stirpe  e la sua stirpe. Perciò vi chiedo di donare  con gioia dei soldi al  numero di posta pay che trovate nella finestra:” donazioni per creare una comunità di figli del Divin Volere”  e Dio vi benedica tutti infin.  nella Divina Volontà
oggi  2 gennaio  2012  ho per la prima volta  assaggiato l’ acqua  della  sorgiva che scorre sotto il quadro di Gesù Misericordioso del Divino Volere  nella villa  dell’Immacolata del Divino Volere di Porto Empedocle , e  credo sia quella che ho domandato  a Gesù e a Maria già da molti anni ;  e  credo sia  infinitamente miracolosa  e aiuti la volontà umana  ad unirsi con quella Divina e guarisca ogni specie di malattie iniziando da quelle spirituali e della  volontà umana che ha bisogno  estremo di unirsi con quella  infinitamente  santa di Dio . Dio ne sia sempre lodato e amato all’infinito e dentro la sua santa Volontà Amen


MIRACOLI DELL’ACQUA DELLA MADONNA DEL DIVINO VOLERE DI PORTO EMPEDOCLE(AG)
a Porto Empedocle continuano i miracoli attraverso l’acqua miracolosa che la Madonna del Divino Volere mi ha dato nell’agosto 2011 nella villa Luca crescente: Un bambino che aveva una cicatrice nello stinco bevendo l’acqua gli è scomparso il segno ;ho ricevuto questa informazione da un altro bambino amico di quest’ultimo( non so ancora se è vera la notizia devo contattare il bambino miracolato) Un altro amico mio, ha dato l’acqua a sua madre che aveva una ferita nel piede ed il giorno dopo gli si è asciugata la ferita completamente. Un altro amico mio ha bevuto subito con grande fede un bicchiere d’acqua miracolosa proprio davanti alla statua della Madonna e ha sentito dopo 10 minuti un formicolio in tutto il corpo e mi ha detto che il bruciore che aveva alla stomaco causatagli da una colica (credo che abbia detto colica) gli è passato totalmente; dopo 15 giorni circa ho domandato a sua suocera come stava Calogero cioè il miracolato e mi ha detto che non si lamentava più del problema che aveva prima A me personalmente mi ha guarito una dermatite pochi giorni fa : applicavo l’acqua direttamente nel punto del rossore e dopo 10 giorni la pelle è diventata come prima non ho aggiunto pomate o altro solo l’acqua della Madonna del Divino Volere
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SOGNO PROFETICO



Pubblicato in 23 luglio 2012 da divinavolonta
 Tra il 2003 o il 2004 nei primi giorni di Agosto ,credo sia stato il 5  di AGOSTO sognai che nel mio paese  c’era la neve alta circa un metro, con una giornata soleggiata; all’inizio pensai che in quei giorni dovesse nevicare ma non fù cosi’ ;in un mese  feci altri sogni : che nel mio paese o ad Agrigento nevicava ma il tempo trascorse ,passarono gli anni ma non avvenne niente delle nevicate,premetto che nel mio paese:(Porto Empedocle )non nevica mai se non qualche fiocchettino che poi subito svanisce toccando terra e questi fatti però succedono in pieno inverno. Pensai che quei sogni non venissero da Dio ma un giorno  navigando su internet scopri che a Roma, un giorno nevicò il 5 Agosto nel punto dove poi sorse la Chiesa dedicato alla Madonna   a circa 500 metri dalla stazione centrale Roma Termini dove vi sono reliquie di Gesù bambino (paglia della mangiatoia); trovai anche che  vicino Catania sempre il 5 Agosto nevicò pure dopo la scoperta di un quadro della Madonna e quelle persone che la trovarono la chiamarono Madonna della neve ;scoprii anche che il 5 Agosto e dedicato nel calendario alla Madonna della neve e che la Madonna ai veggenti di Medjugorje disse di essere nata proprio il 5 Agosto;queste scoperte mi fecero ricredere su quei  sogni che avevo fatto anni addietro e adesso credo che il Signore mi volesse  far comprendere che le tribolazioni  e le guerre atomiche accadranno suppergiù dopo che   nel mio paese nevicherà il 5 di  Agosto,oltretutto nel santuario che io ho costruito in onore della Madonna  dove Lei mi aiutò nel Maggio del 2000 liberandomi da un falso profeta e dal demonio che usava questa persona per ingannarmi c’è un fortissimo legame con Medjugorje. A Medjugorje si compie la profezia di Giovanni nell’apocalisse :” vidi un segno grandioso una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi , un altro segno vidi : un dragone rosso” infatti ogni anniversario  la Madonna appare vestita d’oro alla veggente. Qui a Porto Empedocle , io chiesi alla Madonna, di schiacciare la testa a satana quando mi accorsi che l’amico mio potesse essere un falso profeta  e Lei immediatamente scese dal cielo a schiacciare la testa a satana che parlava attraverso la bocca di questo falso profeta amico mio;anche a Porto Empedocle si è compiuta una  antica profezia detta da Dio Padre al serpente nell’eden:” la donna ti schiaccerà la testa e tu le insedierai il calcagno”; e ancora un altro segno del legame che c’è tra Porto Empedocle e Medjugorje  fù il desiderio forte  che avevo nel volere porre una statua identica a quella di Thialjina che tutti chiamano Madonna di Medjugorje  nel luogo dove Maria scese a schiacciare la testa al serpente  ,perchè appunto questa statua raffigura l’Immacolata che schiaccia sotto il suo piede la testa al serpente. La statua non l’ho trovata  ma ho messo un quadro raffigurante il volto della Madonna di Thialjina dietro il Gesù infinitamente misericordioso  che ho posto nella villa Luca Crescente dove appunto li la Madonna mi aiuto nel  Maggio del 2000 e ancora un altro segno  si è compiuto, quando il parroco a fatto la S. Messa nella villa Luca Crescente proprio  il 25 Maggio 2011 giorno in cui la Madonna da il messaggio pubblico alla veggente Marija Pavlovic. Io credo che questa nevicata a Porto Empedocle ci sarà fra poco  o fra qualche anno proprio nel 5 di Agosto perchè i tempi mi sembrano abbastanza maturi  e tutto si compirà.


Altre racconti su episodi di interventi Divini nel santuario del Divino Volere, ove Dio vuol donare un nuovo Eden di Amore ,Misericordia e Pace e quel grandissimo,infinito dono che Adamo con il peccato originale perse e che è il dono del Divino Volere in tutti i nostri atti attraverso  le verità che Gesù ha lasciato sul Divino Volere alla sua serva piccolissima :”Luisa Piccarreta” ma anche attraverso questo santuario e l’acqua miracolosissima del Divino Volere che si trova in questo santuario di Porto Empedocle nella villa :”Luca Crescente”, dove la Madonna e Luisa vogliono una Chiesa  che parli dei libri sul Divino Volere di Luisa  e su come Dio  intervenne in questo luogo attraverso le due donne(Maria e Luisa)col ribaltare la situazione dell’uomo  causata nel primo Eden della “ genesi”con questo secondo  e nuovo Eden dove Maria e Luisa hanno schiacciato la testa al serpente dopo che io ho chiesto l’aiuto della donna  di schiacciare appunto la testa al serpente che viveva dentro un falso profeta amico mio che già da tre anni mi stava ingannando dicendomi che Dio parlava attraverso di lui e che troverete la storia, nel mio blog :
http://divinavolonta.altervista.org/blog/apparizioni/
sulla finestra :”APPARIZIONI “.
Questi segni che  Dio mi ha dato sono per quelli che hanno bisogno di certezze per credere , sono numerosi e  riguardano tutto ciò che io ho fatto in questo luogo ,come per esempio  quando volevo mettere dopo il miracolo che Maria schiacciò la testa al serpente, una statua uguale a quella di Thialjina che tutti chiamano la Madonna di Medjugorje;  questa statua non l’ho trovata perchè mi hanno detto che la stampa è stata persa e tutte le altre statue non le somigliavano abbastanza perchè la statua di Thialjina è talmente bella  che sembra una vera persona in carne e ossa mentre le altre si nota subito che sono statue,però successe che nel marzo 2011 dopo che avevo messo nel novembre 2010 la statua della Madonnina di Lourdes ,pensando  che provvisoriamente andasse bene questa andai a Roma nel negozio vicino il vaticano Mar statue sacre per vedere se avessero una statua della Madonna molto simile a quella di Thialjina ,la statua della Madonna  non l’ho trovata ma ho trovato una statua di Gesù misericordioso descritto da santa Faustina Kowalska moto bella e simile  in bellezza  alla statua della Madonna di Thialjina ; anche questa statua sembrava  una persona viva in carne e ossa e io me ne ero innamorato talmente tanto  che se avessi avuto quei 2400 euro (tanto costava all’incirca questa statua) la avrei comprata subito senza perdere alcun tempo , perchè ero sicurissimo che quella statua  il Signore l’avrebbe benedetta enormemente come quella della Madonna di Thialjina dove  succedono fatti  soprannaturali davanti alla statua della Madonna. Quando sono ritornato a Porto Empedocle, pensavo di continuo a quella statua avevo paura che se la prendessero altri e poi non ne avrei trovato una uguale era il mese di Maggio e in Tv fecero un documentario della vita di Giovanni Paolo secondo  e parlarono su come questo grandissimo santo fosse grandemente devoto  a Gesù misericordioso  fu Lui che proclamò Santa :Faustina Kowalska nell’aprile del 2000 e proprio in quel periodo io avevo scoperto, i ricchissimi libri di Luisa Piccarreta  che pochi mesi fa ho scoperto anche che è nata il giorno della festa della Misericordia (la domenica in albis,: Luisa) che è una domenica dopo la domenica di Pasqua e anche il miracolo nella villa Luca Crescente di Porto Empedocle  cioè quello in cui la donna( Maria e Luisa) schiacciò la testa al serpente per aiutarmi  dal falso profeta amico mio e da satana dopo che io cosi’ lo invocata:”donna che schiaccia la testa al serpente , schiaccia la testa al serpente” fu nel Maggio o Aprile del 2000 e sempre in quello stesso periodo fu proclamato santo :Padre Maria Annibale di Francia che fu il primo ha pubblicare i libri di Luisa Piccarreta  e a crederci fermamente ;mori’ a Messina e li, è sepolto ed io mi chiamo di cognome Messina e nel 2000 conobbi i libri di Luisa e sono pure della Sicilia- Porto Empedocle(AG)- dopo allora questo documentario mi venne la bella idea di fare sia la copia del quadro di Gesù misericordioso descritto da santa Faustina e sia la copia  della foto della Madonna di medjugorje che sciaccia la testa al serpente , e sotto l’immagine della Madonna o posto pure quella di Luisa piccarreta di santa Rita che mi aiuto a conoscere i libri di Luisa ,di Padre Pio: mio Padre spirituale , di Padre Annibale Maria di Francia , di Marija Pavlovic e Ivanka Ivankovic e Padre Jozo in piccolo questi ultimi sei personaggi ;quindi alla fine ho ottenuto la Madonna di Medjugorje ed il Gesù misericordioso; la Madonnina di Lourdes che avevo posto nel Novembre 2011 non fu un caso  ma un Volere di Dio perchè ,dopo, nell’Agosto del 2011 mi accorsi che nel dirupo vicino il quadro di Gesù  infinitamente Misericordioso che avevo messo nel mese di luglio 2011 vi era una sorgiva di acqua ed io ho pensato che fosse acqua miracolosa;  nel Gennaio 2012 ,il 2 di Gennaio, scesi con una corda nel punto dove usciva l’acqua e intinsi il dito e mi segnai una croce nella fronte ,subito scese una pace celestiale che qui sulla terra non esiste e compresi che era veramente miracolosa; il 18 gennaio la bevvi per la prima volta  e guarii non totalmente ma all’ottanta per cento dalla gastrite cronica che da 12 anni circa mi  attanagliava;
era il giorno del mio compleanno  e dopo venni a sapere che il vescovo di Tarbes dichiarò ufficialmente che Lourdes era una vera apparizione il 18 gennaio ,il 18 gennaio era anche la festa della Madonna assunta in cielo  e Gesù disse che il giorno che Maria fu portata in cielo  fù anche la festa in cielo per il Divino Volere che aveva guidato in tutta la vita di Maria tutti i suoi atti Divini. A febbraio  in vicinanza della festa della Madonna di Lourdes  il custode della villa Luca Crescente che è un evangelista(anche lui  ha dichiarato di essere un profeta di Dio) e che tanto aveva fatto per fare togliere la Madonnina di Lourdes   e il quadro di Gesù infinitamente misericordioso che io avevo messo all’esterno della villa  per non dare fastidio alle autorità venne trasferito in un altro paese dopo  quasi un anno di lotte verbali sul fatto che avevo messo al suo dire un idolo senza permesso scritto ;questo la Madonna  ha fatto nella villa liberandomi pure dalle autorità che volevano in qualche modo togliere  le immagini benedette dei nostri cari protettori e che invece non hanno ancora potuto far niente contro Dio e la Regina del cielo; anche San Giuseppe ha contribuito moltissimo su questo progetto , da Lui ho avuto  le pietre bianche  per decorare il giardino della Madonnina di Lourdes , la roccia  dove ho posto la Madonnina, i fiori che li ho trovati e presi tutti nella collina dove sorge la Chiesa di San Giuseppe lavoratore di Porto Empedocle, e credo pure  che la sorgiva provenga da questo colle , perchè si è sempre saputo che da li proveniva una vecchia sorgiva  che arrivava  fino alla villa Luca Crescente. Grazie sempre al Signore al Divino Volere e a Maria SS. ,Luisa Piccarreta , San Giuseppe, Michele, Gabriele , Raffaele, Padre Pio, Padre Annibale ,GIOvanni Paolo Sec., Santa Rita ,S. Bernadette, S. Faustina K., Marija , Ivanka di Medjugorje e a tutti  gli altri nella Divina Volontà.


santuario del Divino Volere di Porto Empedocle  dove Maria e Luisa hanno schiacciato  nel maggio del 2000 la testa al serpente antico(satana)

incontro di preghiera -marija pavlovic – a Spiazzi(Varese)-parte1
Marija a Spiazzi -parte2






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Medjugorje :
il 24 giugno  1981 per la festa della natività di S. Giovanni Battista la Madonna comunemente chiamata in Croato: la Gospa appare prima ad Ivanka  Ivankovic da lontano  facendogli segno di salire nel colle POBRDO,ma Lei avendo paura fuggi' ,mi sembra ;il giorno dopo apparve anche a Marija pavlovic e alla stessa Ivanka Ivankovic. Gli disse, la Madonna, che Lei era la Regina della Pace  gli chiese di pregare 7 pater ave e gloria e poi  gli chiese l’intero rosario. I veggenti hanno ricevuto da Maria 10 segreti che si attueranno fra poco  in questi anni di cattiveria eccessa, con  guerre , rivoluzioni , maremoti terremoti e tutto quello che Gesù disse  a gli apostoli (questo lo dico io );infatti ancora i veggenti non l’hanno rivelato. lo riveleranno prima che questi castighi verranno e solo pochi giorni prima.  circa 50 anni fa nel cielo di Tihaljina apparve nel cielo il carro di Elia profeta  con cavalli di fuoco , tihaljina si trova  a circa 30 km da Medjugorje, io ritengo si tratti di un unico filo diretto con l’apparizione della madonna di fatti  il primo giorno dell’apparizione era festa di s. Giovanni B. che gesù lo indica come l’Elia che deve venire e la Bosnia Erzegovina  a come patrono proprio S. Elia profeta. a Tihaljina allora costruirono una bellissima chiesa  intitolata  a S. elia  , dopo l’apparizione di medjugorje padre Jozo il Parroco dei 2 veggenti fu trasferito a Tihaljina  e sognò una bellissima statua dell’ immacolata ,chiese ad amici di fotografare tutte le belle statue dell’immacolata che trovavano, fino a quando  gli spedirono la foto di una miracolosissima statua e di una bellezza rara da Roma ,dalla mar statue sacre ,che ha un negozio  a pochi metri di distanza dalle colonne della piazza di san pietro a Roma . Questa statua si trova ancora in questa chiesa di Tihaljina e avvengono molti miracoli di guarigione. le persone cadono a terra come se fossero accompagnate da una mano invisibile  , si addormentano e poi si svegliano pieni di una gioia che nel mondo non esiste  perchè non conosce il Verbo di Dio in spirito e verità ma solo in menzogne ed inganno. Al mio vedere tutti  queste coincidenze su Elia profeta  ,che non sono coincidenze ma segni di Dio ci indicano che Elia  e già fra noi  e il suo tempo  di  compiere il suo ministero  sta già iniziando con la sua prossima  incoranazione a Re di un regno vastissimo che prendera i quattro angoli della terrra  e che poi sarà diviso in 4 parti poco prima dell’avvento dell’anticristo che ucciderà Lui e il santo padre che corrisponde ad Enoch il settimo discendente di Adamo (Pietro il romano lo chiama s. Malachia vescovo amico di S. Bernardo di Chiaravalle). Tuttora i Veggenti  ricevono messaggi dalla Madonna ,Marija tutti i giorni alle 18:00 Ivanka solo un avolta l’anno il 24 -06- per l’anniversario dell’apparizione. .Ogni 25 del mese ,Marija riceve un altro messaggio che Lei rende publico su radio Maria verso le ore 20:40 circa, in diretta  telefonica con radio Maria.
La vergine regina è apparsa nel corso dei secoli molte volte  e in tutto il continente  di fede cattolica tra i più importanti ci sono:Medjugorje che è l’ultima di tutte le Apparizioni della Madonna ( lo disse Lei stessa ai veggenti  Marija e Ivanka) ,dopo la data della prima  apparizione avvenuta a medjugorje il 24 Giugno del 1981  tutte le altre che si dice ci sia stati e ci sono tuttora nel mondo sono da ritenersi senza dubbio false e  demoniache  anche quelle in africa” Kibeo” .  le più sicure  apparizioni di Maria sono sicuramente quelle di Lourdes in Francia  ai confini con la Spagna nei monti Perinei ( per intenderci quella dell’acqua miracolosa) ,di Fatima in Portogallo ai tre pastorelli :Giaginta ,Lucia e Francisco ,in provincia di Lisbona; di Parigi  sulla Roue  dou Bac apparizione conosciuta come quella della medaglia miracolosa che la Madonna ha dato a santa Caterina Labourè ,di Guadalupe nella Città del Messico dove è apparsa a san Diego  facendo il miracolo delle rose  e del telo, imprimendo un immagine della Madonna sul sacco di tela che conteneva le rose raccolte miracolosamente in  Inverno perchè appunto in Inverno non se possono trovare perchè non è la loro stagione;di La Salette in Francia a circa 200 km da Torino nell’anno circa 1840  a san Massimino e  S. Melania Calvet dando la rivelazione Apocalittica dei nostri giorni presenti e della fine dei tempi:
il segreto di La Salette dato a santa Melania dice la Madonna che Italia ,Francia ,Spagna,Inghilterra avranno guerre civili e poi scoppierà una guerra atomica che ridurrà il mondo quasi in u deserto di vita ,dopo ci sarà il trionfo del cuore Immacolato di Maria ,i politici saranno il braccio destro della santa chiesa che ritornerà umili e povera,appariranno i 2 profeti mandati da Dio :Enoch ed Elia che faranno grandi progressi nello spirito e consoleranno molti cuori, la pace non durerà più di 25 anni e l’uomo tornerà di nuovo al peccato e apparirà l’anticristo e vi sarà la fine dei tempi con la venuta di Gesù dalle nubi nell’ultimo giorno ,amen vieni Signore Gesù donaci il tuo regno del Divino Volere in tutte le nostre azioni.
Melania Calvet fu poi suora nell’ istituto di San Maria Annibale di Francia direttore spirituale suo e di Luisa piccarreta ;Melania calvet  è sepolta, credo ancora, ad Altamura  vicino Foggia. Forse sono anche vere e questo lo penso io: le apparizioni di Marienfield in Germania avvenuta circa 50 anni fà dove la Madonna si presenta come la mediatrice e dispensatrice di tutte le grazie di Dio ;. A Porto Empedocle dove è scesa per schiacciare la testa a Satana e liberarmi da questo serpente ingannatore e dal suo falso profeta nella villa che io chiamo Immacolata,Luna crescente del Divin Voler nella zona denominata : Piano lanterna,qui però io non l’ho vista con gli occhi ma ho sentito la sua presenza  quando il falso profeta che diceva di potermi rispondere con la parola di Gesù, invece di dire come aveva fatto prima che io pregassi la Madonna di schiacciare la testa a Satana : Gesù ,Maria vi amo  mi rispose dopo detta mia preghiera ,detta mentalmente : “che mi importa di dire Gesù ,Maria vi amo” facendosi conoscere per quello che veramente era:  il nemico dell’uomo e di Dio ,l’ingannatore.Sicuramente vi sono tante altre  apparizioni nel mondo che io non conosco o non sono del tutto certo siano vere  come queste che ho citato prima  e che danno tanto benessere al pellegrino che vi si accosta con spirito sincero ,di fede  e di contrizione del cuore . Preghiamo la madonna che ci guidi lei stessa  nei suoi veri siti  sacri sparsi in mezzo a noi.

Santuario S.Paolino  Monte S.Paolino   93010 Sutera (Cl)
Il Santuario, posto ad 800 m di altezza, custodisce le urne argentee contenenti le reliquie
di S.Paolino da Nola, S.Onofrio re di Persia, S.Archileone, S.Pietro Martire e S.Damiano.
Festa: martedì dopo Pasqua, 1° domenica di agosto
Maria SS. Di Cacciapensieri  Piazza S.Maria, 69  92022 Cammarata (Ag)
Il Santuario sorge alle pendici del Monte Cammarata. Vi si conserva un’antica statua della
Madonna di Cacciapensieri del XII secolo, molto venerata per le apparizioni al B.Giovanni
Clemente da Cammarata O.F.M. e patrona dei comuni di Cammarata e di S.Giovanni Gemini
per averli liberati dalla peste ne 1627 e dal colera nel 1837. Dal 1987 è Santuario diocesano.
Festa: 15 agosto

Maria SS. Del Monte  Largo Monte  92020 Racalmuto (Ag)
Nel 1503, il principe di Castronovo, Eugenio Gioeni, recatosi in Africa, ritrovò  una statua
in marmo della Madonna, nella caverna in cui aveva trovato riposo durante un temporale
e decise portarla con sé. Fermatosi a Racalmuto per la notte in casa del signore del luogo,
rifiutò la richiesta di questo di lasciare lì la Madonna. L’indomani, il principe doveva
riprendere il viaggio ma il carro, che portava la statuetta, rimase bloccato nel fango e
nessuno riuscì a spostarlo. Si pensò che il desiderio della Madonna fosse rimanere lì.
Oggi, nel luogo in cui il carro si fermò, sorge il santuario, edificato nel 1738.
Festa:  2° domenica di luglio

Apparizione  di Messina
Oltre al santuario importantissimo dela Madonna della lettera abbiamo  a Messina un apparizione della Madonna. Messina fù attaccata  dai francesi di Carlo D’angiò e i Messinesi si affidarono alla preghiera alla Madonna della lettera che venne in soccorso apparendo sui punti nevralgici della battaglia  stendeva dei veli bianchi sulle mura di difesa che divennero inespugnabili e degli arcieri invisibili scagliavano frecce da ogni parte contro le truppe francesi e anche la dama bianca cioè Maria lanciava dardi contro di loro che  fuggirono sconfitti nel 1301 il 21 novembre anche stavolta difese le mura di Messina e fù vista da tutti perchè era giorno, un soldato Francese scaglio contro di lei una freccia  che ritorno indietro  e lo colpi’ ad un occhio.
Una notte un umile frate sogno la Madonna di chiedere al senato Messinese di costruire un tempio in suo onore intitolato :santa Maria dell’alto, il frate non ascolto quel sogno  e il giorno dopo la Madonna in sogno lo rimproverò  ,fra Nicola cosi’ si chiamava questo fraticello  gli chiese come poteva  riuscire a convincere il senato  per fare questa opera  , e la Madonna gli disse che  a tale giorno una colomba bianca  avrebbe delineato il perimetro dell’aria dedicata al suo santuario, cosi’ accadde ed era il 12 giugno alle 12:00. Il frate allora andò dalla Regina Costanza ad esporre questi fatti accadutegli  e una signora della corte della regina tento di distoglierla dall’ascoltare questi fatti ma un castigo di Dio la colpi’con una paralisi al braccio,il frate gli disse di pregare la Madonna per aiuto  e ne fù liberata e perdonata ,questi fatti convinsero la Regina  a fare costruire il santuario alla Madonna sempre gloriosa
Nel 1300 un nuovo prodigioso fatto si aggiunse agli altri rendendo ancor di più il Santuario meta di pellegrinaggi. Giunse infatti all’ epoca nel porto di Messina una nave proveniente dall’ oriente, tra le altre cose portava a bordo un quadro della Madonna oggetto di culto da parte dei marinai della nave. Il padrone della nave volendo donare il quadro al popolo messinese decise di donarlo al vescovo di Messina in modo che fosse esposto nella cattedrale. Il quadro nel momento in cui stava per essere trasportato nel duomo divenne pesantissimo, il vescovo intuendo che la volontà della Vergine erano altre decise di lasciarlo sulla nave. Avvenne però che una sera, mentre un marinaio pregava davanti al quadro vide in visione una Dama Bianca, che gli disse di far sapere al vescovo che desiderava che il dipinto fosse trasportato nella chiesa a Lei dedicata. Così avvenne che il quadro (ridiventato leggero) fu portato in solenne processione, con tutto il popolo e le autorità cittadine presenti.
Il Santuario ebbe tra i suoi devoti che davanti ad esso s’inginocchiarono, oltre alla regina Costanza, il re Ferdinando,  e il papa Giovanni Paolo II.
Apparizione a Lampedusa
la Madonna apparve anche a Lampedusa ad un prigioniero dei pirati, Genovese; fù  mandato dai pirati nell’isola a prendere legna ,Lui pregò fervorosamente la Madonna che gli apparve con santa Caterina d’Alessandria  e gli dono una  immagine sua  e della Santa Cat.  su una stoffa  e gli diede forza ed ispirazione ;con l’ascia che aveva si mise  a tagliare un tronco ed a scavarlo all’interno e con la stoffa  la uso con le mani come vela i pirati lo rincorrevano con la loro nave  ma non potettero raggiungerlo perchè l’Angelo soffiava sulla tela  e lo faceva correre più veloce dei pirati. il Santo uomo poi arrivato a genova fece costruire un santuario  che ricorda questo evento nella suo terreno
APPARIZIONE DELLA MADONNA A RAVANUSA-SICILIA- in provincia di AGRIGENTO(  comunemente chiamata MADONNA del Fico)
in questa apparizione di RAVANUSA ci entra di nuovo il Re Ruggero di Altavilla con il suo esercito che avanza sempre vittorioso sui Saraceni  dopo tanti aiuti avuti dalla Madonna a Donnalucata  -RG- a Palermo  sempre contro gli eserciti Arabi anche qui in provincia di Agrigento  in un paese che poi prese il nome di rivinusa cioè rinvenire perchè Ruggero  ed il suo esercito stavano molto assetati e la Madonna  apparendo al re Ruggero gli fece sgorgare acqua da un fico e l’esercito di Ruggero appunto rinvenne dallo stato che si trovavano prima e riaquistarono tanta forza Divina per sconfiggere i saraceni e cacciarli fuori dalla Sicilia; dobbiamo, noi Siciliani, molto alla Madonna e al Santo Re Ruggero il Normanno
a CAMASTRA  in un paesino in provincia di Agrigento vi è il corpo Santo di San Biagio protettore della gola e fratello di san Calogero e di Sant’angelo
APPARIZIONE DELLA MADONNA AD     ALESSANDRIA DELLA ROCCA IN PROVINCIA DI AGRIGENTO
ad una povera donna cieca che stava percorrendo in un tratto di terra denominato  rocca incavalcata con la figlioletta apparve la Madonna dicendogli di scavare proprio nel punto dove si trovava  ;la donna esegui l’ordine  e trovò una meravigliosa statua della Madonna che si pensa risalga al secolo  sesto  allora che il paese cambio il nome  e divenne Alessandria della Rocca perchè il punto era denominato appunto rocca incavalcata,questo fatto avvenne nel 1670 circa
a SANT’ANGELO MUXARO in provincia sempre di AGRIGENTO  abbiamo la grotta santa dove sant’Angelo fratello di San Biagio e di san Calogero dimorava  e tra cui sgorga un Acqua pura  che si ritiene sia miracolosa  - qui verso il 1996  forse nella stessa grotta  apparve il volto santo di san Pio da Pietralcina  formatosi miracolosamente nella Roccia  e con la muffa  con un volto perfettamente identico al frate stigmatizzato di SAN GIOVANNI ROTONDO
a LICATA in provincia di Agrigento muore martire SANT’ANGELO  ucciso da un malfattore
a SICULIANA  abbiamo il santuario del CROCIFISSO NERO  miracoloso  - una volta lo avevano colorato di bianco ma venne la pioggia  e il CROCIFISSO ritorno di nuovo nero come era all’origene
a PALMA DI MONTECHIARO abbiamo il simulacro della MADONNA  miracolosa  del castello che si racconta una volta vennero i TURCHI e tagliarono la testa alla statua della MADONNA  e poi quando se ne stavano andando la nave non riusciva a partire  e uno di loro che era cieco guari’ miracolosamente i TURCHI  ritornarono di nuovo a terra   e ricollocarono la testa tagliata nelle spalle del simulacro  ma gli misero la testa al contrario e quando iniziarono a partire con la loro nave si accorsero che andava all’indietro invece di andare  avanti cosi’ capirono il messaggio della Madonna e rimisero la testa  nel modo esatto  e cosi’ potettero partire tranquilli dalla costa Palmese
un altro prodigio successe quando quelli di girgenti cioè gli agrigentini volendo impadronirsi della statua miracolosa la portarono verso AGRIGENTO ma non potettero perchè la statua divenne impossibile da portare  cosi’ si arresero e la lasciarono andare ai Palmesi  che quando se la misero sulle spalle ridivenne di nuovo del peso di prima  e cosi’ la Madonna scelse di stare coi Palmesi e non con i girgintani,cioè Agrigentini
nella CHIESA DI  SAN DIEGO di CANICATTI’
vi è una reliquia di san Sebastiano collocata in un braccio di creta  posto sotto la statua di san Sebastiano, gli è stata data in dono dalla Chiesa di san Sebastiano di Roma
In Sicilia conosciamo l’apparizione della madonna delle milizie  avvenuta durante un invasione Araba ;  a Scicli (Rg) -donnalucata-,apparve la Madonna ammantata di luce sopra un destriero e lascio un impronta su una roccia che credo esista ancora nel santuario voluto da Lei in località Milici
  al Valverde (CT) ci è stata un altra apparizione della Madonna, ad un peccatore  brigante di nome Dionisio che stava derubando un uomo devoto della madonna di nome Egidio ;Ella  gli disse di lasciare in pace il suo devoto e di cambiare vita; cosi’ ,l’uomo si converti  e ebbe altre apparizioni della Madonna che gli disse di dire al Clero  che voleva un santuario  in suo onore e che Lei stessa gli avrebbe lasciato un chiaro segno dove doveva costruirsi il suo santuario ; nel cielo si formò una scritta :MARIA, formatasi con uno stuolo di uccelli in volo; il quel santuario la Madonna lascio la sua immagine incisa in una colonna .in questo Santuario vi è anche una Acqua miracolosa che la Madonna indicò una roccia  al Santo, dicendogli di percuoterla  e ne usci’ acquaad Alcamo in provincia di TRAPANI  la MADONNA  apparve ad alcune donne dicendole di cercare in quel punto dove si trovavano  e trovarono credo un quadro della madonna  denominata poi  Madonna dei miracoli ;questo avvenimento è datato verso il 1547

la colonna con l’immagine di Maria impressa a Valverde(CT)
Madonna di Valverde




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Per citazione 
(es. Mt 28,1-20):

Per parola:
  




la divina Volontà sia in tutti i vostri atti (giuseppe messina).Inserisci Nuovo Messaggio 
FIGLIA SPIRITUALE DI PADRE PIO E DI LUISA PICCARRETA

 ALTRE APPARIZIONI DELLA MADONNA DA RITENERSI VALIDE E VERITIERE SONO :MEDJUGORJE,LA SALETTE,LOURDES, FATIMA,RAVANUSA AL CONTE RUGGERO(CHIAMATA LA MADONNA DEL FICO ,LI LA MADONNA APPARVE PER DIRE A RUGGERO CHE DAL FICO CI ERA L'ACQUA PER DISSETARE LUI ED IL SUO ESERCITO CHE STAVANO COMBATTENDO I MUSULMANI), LAMPEDUSA A UN LIGURE DI NOME ANDREA CHE RICEVETTE SOCCORSO PER FUGGIRE DALLA PRIGIONIA DEI PIRATI POI IN RINGRAZIAMENTO FECE COSTRUIRE NELLA SUA CITTA' NEI PRESSI DI GENOVA (MI SEMBRA SI CHIAMA CASTELNUOVO) UN SANTUARIO DEDICATO ALLA MADONNA DI LAMPEDUSA. UN ALTRA APPARIZIONE FAMOSA IN SICILIA FU' A VALVERDE (CATANIA) A DIONISO CHE VOLEVA DERUBARE UN CERTO EGIDIO MA LA MADONNA LO FERMO DAL PROPOSITO DICENDOGLI DI LASCIARE IN PACE IL SUO SERVO DEVOTO EGIDIO, LUI DIONISIO SI CONVERTI E FECE COSTRUIRE DAL VESCOVO LOCALE UN SANTUARIO ,POI NELLA COLONNA DELLA CHIESA LA MADONNA IMPRESSE LA SUA MIRACOLOSA IMMAGINE CON IN BRACCIO GESU' BAMBINO E GLI DIEDE ANCHE L'ACQUA MIRACOLOSA PER GLI AMMALATI. ABBIAMO A CALTANISETTA ANCHE L'APPARIZIONE DI SAN MICHELE AD UN CERTO FRATE FRANCESCANO DI NOME FRANCESCO DEVOTO DI SAN MICHELE ;SAN MICHELE PER LA SUA DEVOZIONE A LUI STESSO GLI FECE LA GRAZIA DI LIBERARE CALTANISETTA DALLA PESTE , IL SANTUARIO SI TROVA AL CENTRO DI CALTANISETTA NEL CONVENTO FRANCESCANO. A MESSINA LA MADONNA APPARVE AD UN MONACO (MONTALTO E GLI CHIESE DI FAR COSTRUIRE DALLA CHIESA UN SANTUARIO IN MEMORIA DEI TANTI AIUTI CHE I MESSINESI AVEVANO AVUTO DALLA VERGINE NEL SECOLI PASSATI. RICORDIAMO ANCHE IL SANTUARIO A MESSINA DELLA MADONNA DELLA LETTERA CHE CONSERVA UNA LETTERA DELLA VERGINE MARIA DIRETTA AI MESSINESI IL ROTOLO DELLA LETTERA FU' DALLA VERGINE CHIUSA CON LA CIOCCA DEI SUOI CAPELLI. A DONNA LUCATA -RG- LA MADONNA INTERVENNE PER LIBERARE I RAGUSANI DAI MUSULMANI CHE STAVANO ATTACCANDOLA , PER IL MARE LI LA MADONNA SCESE CON UN CAVALLO BIANCO ED LO ZOCCOLO DEL CAVALLO SI IMPRESSE IN UNA ROCCIA CHE TUTTORA PROBABILMENTE E' ANCORA ESISTENTE . A CAMMARATA -AG- AD UN SANTO TAUMATURGO DI NOME GIOVANNI(GIA' SANTO) CHE FU' COLPITO DA SATANA SOTTO FORMA DI TORO FU' AIUTATO DALLA VERGINE MARIA CHE CON UN SUO CAPELLO GLI CHIUSE LA FERITA PROVACATAGLI DAL MALIGNO . ALTRE APPARIZIONI FAMOSE SONO, GUADALUPE IN MESSICO , LA MADONNA LI IMPRESSE LA SUA IMMAGINE NEL SACCO CHE IL VEGGENTE DIEGO AVEVA USATO PER METTERE LE ROSE CHE IL VESCOVO GLI AVEVA CHIESTO COME SEGNO PER CREDERE IN LUI NELL'OCCHIO DELLA VERGINE POI SI E' SCOPERTO SI INTRAVEDESSERO TRE PERSONAGGI CHE PROBABILMENTE ERANO ,IL VESCOVO ,DIEGO IL VEGGENTE ED UN ALTRO DELLA CURIA. UN ALTRA APPARIZIONE FAMOSA IN ITALIA (PUGLIA) FU' VERSO L'ANNO MILLE A FOGGIA LI LA MADONNA HA DONATO UN OLIO MIRACOLOSO E VI E' IL SANTUARIO CHIAMATO MADONNA INCORONATA DOVE IL VEGGENTE PER L'APPUNTO VIDE GLI ANGELI CHE INCORONAVANO LA MADONNA. . MOLTO SIGNIFICATIVA FU' L'APPARIZIONE A LA SALETTE PERCHE' LI LA MADONNA PARLO' DEI TEMPI FINALI DEL MONDO E DELLA VENUTA DEL PROFETA ELIA E DEL PROFETA ENOCH CHE VERRANNO UCCISI ALLA FINE DALL'ANTICRISTO MA CHE RISORGERANNO DOPO TRE GIORNI E MEZZO COME DICE L'APOCALISSE DI GIOVANNI CAPITOLO 11- UNO SARA' IL GRAN MONARCA E L'ALTRO L'ULTIMO E GRANDE PAPA CHE IO CREDO SIA PAPA FRANCESCO BERGOGLIO








APPARIZIONE DI S. MICHELE IN VARI LUOGHI

Nella Turingia a S. Bonifacio Apostolo di quelle parti, mentre combatteva alcuni eretici, apparve S. Michele Arcangelo con la Croce incoraggiandolo alla difesa della cattolica dottrina; in suo onore S. Boni­facio fece edificare un sontuoso tempio.
Nell'Austria apparve S. Michele alla B. Benve­nuta, la quale si adoperò a riaccendere la divozione verso il celeste Principe là dove si andava estin­guendo.
Nella Svezia apparve S. Michele Arcangelo a S. Brigida e l'indusse con sua figlia CateRina a recarsi sul Gargano ove sentì i canti angelici.
Nella Fiandra apparve ad un santo Vescovo affin­chè questi gli edificasse una chiesa; là S. Michele vie­ne molto venerato per i molti miracoli da lui com­piuti.
Nella Polonia apparve chiaramente in sogno a Lesco Negro Duca di Cracovia e di Sandomiria e lo confortò assicurandogli la vittoria contro gli Jacziuin­ci e i Lituani. E così avvenne. Infatti dopo averli inseguiti mise a morte quasi tutti i primi, ed i secondi in gran parte perirono per i vari disagi, si uccisero da se stessi, ma dei polacchi nessuno peri, cosicché S. Mi­chele fu proclamato speciale protettore di quel Regno.
In Ungheria apparve S. Michele sotto Belisario e promise e diede trionfo e vittoria ai cristiani con la sconfitta del poderoso esercito di Maometto II, impe­ratore dei Turchi.




LE APPARIZIONI DI SAN MICHELE ARCANGELO 
PRIMA APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL GARGANO
Era l'anno 490 quando il giorno 8 maggio si veri­ficò la prima apparizione di S. Michele sul Gargano. Il fatto avvenne così. Un capitano delle armi Sipon­tine, ricco di poderi e di greggi, ed altrettanto pio e caritatevole, possedeva un monte distante circa sei miglia da Siponto, ora detto Manfredonia che era il pascolo dei suoi armenti. Tra questi si trovava un toro feroce, smisurato e torvo, il quale una volta di primavera si segregò dagli altri. Venuto il ca­pitano a riveder gli armenti mentre accompagnato da servi faceva ricerca del toro, lo rinvenne in una profonda spelonca in un luogo erto e difficile; e siccome non era possibile trarlo fuori vivo di là, pensò riaverlo morto, e scaricò verso di esso il suo arco; ma la freccia invece di ferire il toro, rivolta a mezz'aria la punta, tornò indietro e ferì nel petto il capitano.
L'avvenimento del tutto nuovo riempì di stu­pore gli spettatori, e si diffuse la notizia di esso non solo nelle vicinanze della selva donde molti corsero a vedere il ferito, ma pervenne anche fino al Ve­scovo di Siponto, S. Lorenzo Maloriano, di nazio­nalità greca, cittadino di Costantinopoli, e stretto congiunto dell'Imperatore Zenone. Il santo Prelato, pensando che non senza mistero si era verificato quello strano avvenimento, ricorse a Dio per lume ed intelligenza. Ordinò per tutta la città un triduo di preghiere e di digiuni per impetrar da Dio la grazia di conoscere il mistero di così strano fatto. Ascoltò Dio l'umile ricorso del Vescovo e del po­polo, cosicchè mentre verso l'aurora il piissimo Ve­scovo stava pregando nella cattedrale di Siponto, gli apparve S. Michele e gli disse «Tu hai agito molto saggiamente chiedendo all'altissimo Iddio la rivelazione e la ragione per cui la freccia scoccata contro il giovenco si sia invece rivolta contro l'ar­ciere. Sappi dunque che ciò è avvenuto appunto per opera mia. Io sono l'Arcangelo Michele, che sto davanti al Trono di Dio, ed io ho stabilito di abitar qui, e parimenti di aver preso in custodia questo luogo. Questi segni ho voluto io dare, affinchè cia­scuno sappia, come d'ora innanzi il Gargano sarà in mia tutela ».
Così disse S. Michele a S. Lorenzo Vescovo, e disparve.
Grande ed indicibile fu la consolazione e la gioia di S. Lorenzo Vescovo per così singolare favore di S. Michele. Pieno di gaudio, levatosi dal suolo, con­vocò il popolo ed ordinò una solenne processione verso il luogo, ov'era accaduto il fatto meraviglioso. Quivi giunto processionalmente, fu visto il toro ingi­nocchiato in ossequio del celeste Liberatore, e fu trovata un'ampia e spaziosa caverna a forma di tem­pio scavata nella viva pietra dalla natura stessa con volta assai comodamente elevata e con un comodo ingresso. Una tale vista ricolmò tutti di gran tene­rezza insieme e di terrore, poichè volendo il po­polo colà dentro inoltrarsi, fu preso di sacro spa­vento all'udire un canto angelico con queste pa­role «Qui si adora Dio, qui si onora il Signore, qui si glorifica l'Altissimo». Tanto fu il sacro spa­vento, che il popolo non osò più spingersi oltre, e stabilì il luogo per il sacrificio della S. Messa e per le preghiere davanti all'ingresso del luogo sacro. Questo fatto suscitò devozione in tutta l'Europa. Ogni giorno si videro pellegrini a squadre salire sul Gar­gano. Pontefici, Vescovi, Imperatori e Principi da ogni parte d'Europa corsero a visitare la celeste grotta. Il Gargano divenne una sorgente di grazie strepitose per i cristiani del Gargano, come scrive il Baronio. Fortunato chi si affida a sì potente be­nefattore del popolo cristiano; fortunato chi si rende propizio l'amorosissimo Principe degli Angeli S. Mi­chele Arcangelo.

 

SECONDA APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL GARGANO
Era il primo anno di Anastasio Imperatore, e prima ancora di S. Gelasio Papa, quando S. Michele per la seconda volta apparve a S. Lorenzo, due anni dopo cioè della prima apparizione. L'esercito del Re Goto Odoacre, considerando il popolo Sipontino come confederato di Teodorico, che era emulo nella corona d'Italia, strinse con forte assedio i Sipontini, minac­ciandone lo stermino. I Sipontini ricorsero al S. Ve­scovo per consultarlo in così gravissimo affare, ed il Vescovo deliberò chieder aiuto all'Arcangelo San Michele. Mentre i Goti erano intenti a scavar terra, fossi, ripari e bastioni, Lorenzo ad imitazione di Mosè, salì sul Monte Gargano per implorare dal capo delle milizie celesti la vittoria. Era il lunedì 25 del mese di settembre, quando i Goti mandarono un'araldo ad intimare la resa. Richiamato lo zelante Pastore per essere consultato su questa guerra ine­vitabile, ordinò al popolo di dimandare una tregua di altri tre giorni, ed ottenutela comandò che in quel triduo tutti attendessero alla preghiera e alla penitenza, e frequentassero i Sacramenti; e così in­fatti fecero i Sipontini. Ed ecco verso l'alba del 29 settembre 492 mentre il Vescovo si struggeva in pre­ghiere nella Chiesa di S. Maria, gli apparve S. Mi­chele assicurandolo della vittoria, ed avvertendolo di non assaltare i nemici se non dopo le ore quat­tro del pomeriggio, affinchè il sole con i suoi splen­dori rendesse testimonianza della potenza dell'Ar­cangelo. Il Vescovo ne avvisò il popolo, e dopo aver fortificato tutti col pane celeste nelle prime ore del giorno, all'ora stabilita i Sipontini schierati in battaglia escono contro i barbari. Era sereno il cielo, quando si ode all'improvviso tuonare nell'aria, una nube copre la sacra cima del Gargano, un orribile terremoto scuote la terra mentre il mare vicino si infuria con spaventosi ruggiti. Il Celeste Guerriero scoccando dal Gargano infocata saetta fece chiara­mente vedere che sotto l'Arcangelo S. Michele com­battono insieme i quattro elementi. Ogni fulmine mieteva a fascio le vite dei barbari, senza offendere neppur uno dei Sipontini, cosicchè l'esercito goto si vide tosto atterrito e abbattuto. I Sipontini insegui­rono i Goti fino a Napoli. Per gratitudine di così grande vittoria, S. Lorenzo insieme al popolo si recò ben presto sul Gargano a ringraziare il celeste Di­fensore. Nell'antiporta della Santa Grotta, senza osa­re di entrare dentro, scopersero delle impronte im­presse sul ruvido sasso, che sembravano quasi rap­presentare la presenza di S. Michele. Tutti pieni di santa gioia baciavano quei prodigiosi segni, e forse ripetevano «Digitus Dei est hic».

TERZA APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL GARGANO NELLA DEDICAZIONE
Era il giorno 8 maggio dell'anno 493 quando il S. Vescovo di Siponto Lorenzo Maloriano coi suoi si trasferì sul Gargano a celebrare il terzo anniversario dell'apparizione di S. Michele. Ma nè il Ve­scovo nè il popolo ardivano entrare nella sacra, grotta. Non era soddisfatta la comune pietà, perchè tutti erano bramosi di penetrare dentro e di cele­brarvi i divini misteri celebrandoli secondo l'uso della Chiesa Romana. Fra il timore e rispetto per il suono degli angelici inni, non osarono entrare den­tro, ma deliberarono necessario consultare il Som­mo Pontefice. Spedita, l'ambasceria al Papa S. Ge­lasio, che si trovava sul colle S. Silvestro, questi, considerando le prodigiose apparizioni ivi avvenute, rispose: «Se toccasse a Noi determinarlo il giorno della dedicazione sceglieremmo il giorno 29 settem­bre a motivo della vittoria riportata sui barbari ma aspettiamo l'oracolo del Celeste Principe. Noi Lo, imploreremo con un triduo in onore della Santissima Trinità. Voi coi vostri farete la stessa cosa ». A tale risposta il Vescovo Lorenzo invitò i sette Vescovi vicini a trovarsi in Siponto il giorno 21 settembre, sia per fare orazione e digiuno, sia ancora per la progettata Dedicazione. I sette Vescovi con nume­roso popolo vennero in Siponto a tributare ossequi all'Arcangelo. Adunati in Siponto il 26 settembre die­dero inizio al digiuno, alle vigilie, alle preghiere e sacrifici, come in Roma praticava lo stesso S. Ge­lasio Papa. Si compiacque la Divina Maestà di esau­dire le preghiere dei suoi servi, ma serbò l'onore a S. Lorenzo di ricevere il terzo oracolo. Infatti la notte seguente al triduo di digiuno, S. Michele fat­tosi vedere splendente gli disse: « Gran Lorenzo, de­poni il pensiero di consacrare la mia grotta, io la ho eletta come mia Reggia, e con gli Angeli miei già l'ho consacrata. Tu ne vedrai i segni impressi, e la mia effige, l'Altare e il Pallio e la Croce. Voi soltanto entrate nella Grotta, e sotto la mia assi­stenza innalzate preghiere. Celebrate domani il San­to Sacrificio per comunicare il popolo, e vedrete co­me io sacrifico quel Tempio». Non aspettò Lorenzo il giorno, che fu pure di Venerdì, ma alla stessa ora comunicò ai suoi colleghi i divini favori, e così pure fece col popolo. Verso l'aurora tutti a piedi scalzi processionalmente si avviarono verso la sacra spelonca. Nella prima ora del mattino fu facile il viaggio, ma in seguito sotto gli ardori del sole riu­sciva penosa la salita su quegli aspri dirupi. Ma non mancò di risplendere la potenza benefica di S. Michele, perchè apparvero quattro aquile di smi­surata grandezza, due delle quali con la loro ombra difendevano i Vescovi dai raggi del sole, e le altre due con le loro ali rinfrescavano l'aria. Pervenuto il sacro corteo sul Gargano, non ardì entrar dentro, ma eretto sull'entrata un altare, S. Lorenzo comin­ciò la S. Messa. Quando venne intonato il Gloria, da tutti vennero udite al di dentro melodie di Paradiso, dalle quali invitati e rincuorati, andarono in­nanzi Lorenzo, seguiron gli altri. Dalla porta me­ridionale passarono per un lungo atrio, che si sten­deva sino all'altra porta settentrionale, dove si tro­varono su di un sasso con le impronte di S. Mi­chele. Da questa scoprono la parte orientale della Celeste Basilica, alla quale si saliva per mezzo di gradini. Entrati nella piccola porta vedono l'imma­gine miracolosa di S. Michele in atto di soggiogare Lucifero. Prosegue Lorenzo, cantando il Te Deum, ed ecco scopre ancora nel fondo della S. Grotta un altare, che dal sasso si sporgeva, consacrato da San Michele.
S. Lorenzo proseguì la S. Messa, mentre gli altri Vescovi dedicarono tre Altari; indi distribuirono la S. Comunione ai fedeli. E' questa la miracolosa De­dicazione della Basilica di S. Michele sul Gargano, di cui la S. Chiesa venera la memoria del dì 29 settembre.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE A ROMA
Nell'anno 590, essendo Sommo Pontefice S. Gre­gorio Magno, la peste devastava la città di Roma, e una gran moltitudine di persone ogni giorno ca­deva vittima del morbo. S. Gregorio cercò con pubbliche preghiere di ottenere misericordia da Dio, ed un giorno, mentre stava portando processional­mente l'immagine della SS. Vergine verso la Basi­lica di S. Pietro, comparve S. Michele sulla Mole Adriana, avendo in mano una terribile spada in at­teggiamento di rimetterla nel fodero. Era come un segno che cessava quella fiera pestilenza, che tanto aveva desolato Roma. Egli allora intonò un canto mentre facevano eco un gruppo di Angeli intorno alla S. Immagine portata dal Pontefice, rallegrandosi con la S. Vergine per la Risurrezione del suo Divin Figlio: «Regina coeli laetare alleluia, quia quem meruisti portare alleluia, Resurrexit, sicut di­xit alleluia» alla quali parole S. Gregorio soggiun­se: «Ora pro nobis Deum, alleluia». Adunque per intercessione di S. Michele e della SS. Vergine Ro­ma venne liberata da così tremendo flagello, ed in memoria di tale apparizione ivi fu edificata magni­fica Chiesa, ed il luogo venne denominato Castel Sant'Angelo.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL MONTE GAURO PRESSO CASTELLAMMARE
Sul monte Gauro, detto anche S. Angelo, posto tra le città di Castellammare di Stabia e Vico Equen­se, S. Michele comparve a S. Catello, Vescovo allora di Stabia e a S. Antonino Abate che si erano colà ritirati per godere un po' di quella quiete, che porta con sé la solitudine; ed approvando la loro ri­soluzione li esortò ad edificare in suo onore una Chiesa nel luogo dove avrebbero veduto una fiac­cola ardente. Il che fu tosto eseguito da quelle san­te persone, in modo che fosse loro permesso di ri­tirarvisi dentro per attendere con più fervore agli esercizi spirituali intrapresi. Ma essendo stato il Vescovo Catello da alcuni nemici fortemente per­seguitato sino a farlo andare in carcere a Roma, non lasciò S. Michele di fare che sì il Sommo Pontefice, persuaso della sua innocenza, non solo lo lasciasse andare libero nella sua Chiesa, ma gli donasse anche una statua di marmo di S. Michele con alcune colonne pur di marmo, acciocché potes­se adornare con più magnificenza la rozza Chie­sa incominciata in onore del suo liberatore; il che egli fece nel ritorno, ed è quella che contro le ingiu­rie del tempo sino ai giorni nostri ancora si vede. In questa i divoti di S. Michele -Arcangelo di tutti quei contorni sogliono celebrarvi la festa il di primo di Agosto.

APPARIZIONE DI S. MICHELE A MARCIANO IMPERATORE
Meravigliosa l'apparizione di S. Michele a Mar­ciano Imperatore, il quale si era dedicato ad onorare l'Arcangelo nel Tempio di Conas. In tutte le sue in­fermità Marciano non si serviva d'altra medicina che del patrocinio di S. Michele, perché ricorrere a quel­lo, subito risanava. Ma per mostrare maggiormente il Signore il gran potere dato al suo santo Arcangelo permise che una volta Marciano si ammalasse molto gravemente; anche allora l'Imperatore ricusò ogni medicina che gli veniva suggerita, e volle solo che non fosse allontanato da quel venerabile Santuario. Pareva ciò ad un medico temerità, ed ordinò che an­corché l'Imperatore fosse contrario, gli si applicas­sero fomenti da lui ordinati. La notte, rapito in estasi, Marciano vide che si aprivano le porte della Chiesa, e che S. Michele sopra di un bel destriero calava dal cielo, e smontò sopra un pilastro che era in quella Chiesa accompagnato da Angeli e riempien­do tutta l'aria di soavissima fraganza, giunse dove stava l'infermo Marciano. Dato uno sguardo a quei medicamenti che erano stati ordinati dal medico, do­mandò cosa fossero quelle cose. Rispose Marciano la verità: e S. Michele rivoltosi a due Angeli che gli stavano a lato, ingiunse loro di colpire quel medico, e di togliere i medicamenti; indi toccando con un dito l'olio di una lampada che ardeva avanti alla sua immagine, fece con quello il segno della Croce in fronte a Marciano e scomparve. La mattina Marciano raccontò ciò che aveva veduto ad un Sacerdote, il quale notando sulla fronte di Marciano la forma del­la Croce che il S. Arcangelo gli aveva fatto, e non trovando i medicamenti ordinati dal medico nella notte precedente, volle recarsi dal medico stesso. Ar­rivato alla sua casa udì pianti ed urla, perché il me­dico stava morendo con la bocca piena di pustole.
Dopo che fu udita la relazione del Sacerdote, il medico fu portato sullo stesso letto alla Chiesa di S. Michele. A tale strepito tornò in sé Marciano, e si trovò totalmente guarito, e levandosi tutto contento si recò dal medico, che stava chiedendo aiuto a S. Michele. Gli unse la fronte con l'olio della lampada della sua Immagine, e di subito cessò il dolore, svanirono le pustole, restando in perfetta sanità. D'allora in poi divenne così divoto a S. Michele, che per gra­titudine si dedicò a servire Dio ed il S. Arcangelo nel tempio, finché visse.

APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. EUDOCIA
La potenza di S. Michele Arcangelo risplendette nella conversione di S. Eudocia, la quale, da grande peccatrice, diventò una martire di Gesù Cristo, sotto il Regno dell'Imperatore Traiano. Originaria della Samaria, essa venne ad abitare in Eliopoli non ad altro fine, che per vivere con maggiore libertà nelle sue dissolutezze. Convertita quivi per opera del Mo­naco S. Germano, e distribuite ai poveri le grandi ricchezze, acquistate con la sua turpe vita, diede la libertà ai suoi schiavi e prima di ricevere il batte­simo trascorse sette giorni in una camera digiunan­do e pregando senza vedere alcuno come le aveva ordinato il S. Monaco. Essendo venuto questi a tro­varla, essa appena lo vide, subito gli disse: « Ringra­ziate Dio, mio Padre, delle grazie che si è compiaciuto di fare a me, benchè io ne sia indegna. Ho passato sei giorni nel mio ritiro a piangere i miei peccati, e a compiere con esattezza tutti i divoti esercizi che mi avete prescritti. Nel settimo giorno, essendo pro­strata con la faccia a terra, mi son veduta ad un tratto circondata da una gran luce che mi abba­gliava. Ho veduto nello stesso tempo un giovane vestito di bianco dall'aria serena, che prendendomi per la mano mi ha innalzata fino al cielo, dove mi parve di vedere una folla di persone vestite come lui, e mostrando grande gioia nel vedermi, si ral­legrarono con me, perchè un giorno avrei avuta parte alla medesima gloria. Mentre ero in questa visione, vidi un mostro orribile, il quale si lagnava, con Dio per mezzo di urli orrendi, perchè gli ve­niva rapita una preda, che per tanti titoli era sua. Allora una voce venuta dal cielo lo mise in fuga, dicendo che piace alla bontà infinita di Dio di aver pietà dei peccatori che fanno penitenza; e la stessa voce facendomi sperare una particolare protezione nel rimanente di mia vita, ha ordinato al mio Con­dottiero, che ho inteso essere l'Arcangelo S. Michele, di farmi ritornare nel luogo nel quale io sono». E di fatti questa nuova Samaritana fu così validamente protetta da S. Michele, che dopo una vita penitente e santa, accompagnata da tanti miracoli e stupende conversioni, potè morire martire il 1° marzo del­l'anno 114.      

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA SPAGNA
Celebre fu l'apparizione nel Regno di Navarra, come lo testifica la Chiesa di S. Michele di Eccelsi, edificata sulla cima di una montagna altissima, ra­mo de' Pirenei chiamata dalla gente del luogo Aralar, alle cui falde scorre il fiume Araia verso la valle Araquil; l'erezione di questo tempio è dovuta all'ap­parizione in quel luogo dell'Arcangelo S. Michele ad un cavaliere della città di Gonni. Questo avvenne al tempo dei mori, quando entrarono a devastare la Spagna. Alla consacrazione di questo tempio in­tervennero sette Vescovi. Volle il Serafino Arcan­gelo in quella gran calamità di Spagna offrirsi a protettore e Patrono ancor prima che S. Giacomo fosse per come tale invocato dagli spagnoli.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA SPAGNA
A motivo di un'altra apparizione, fu edificato in onore di S. Michele in insigne Romitorio, che poscia divenne Chiesa Patriarcale di Ontinente nel regno di Valenza. Certo è che grande è stata la protezione che questo sublime Spirito ha esercitato su quel re­gno e su quella città, come ne fa fede il suo istorico Escolano, il quale dice «E' degno di considerazione che S. Michele fu quel­lo che pose fine ai Mori nella nostra città, come fu egli stesso che aveva dato inizio alla loro distruzione. quando  Re D. Giacomo si impadronì della loro terra ai vespri della festa di S. Michele. Invero essendo restata una gran contrada di Valenza co­me abitazione dei Mori, dopo la loro conquista, l'an­no 1521, stando ivi giocando alcuni fanciulli cristia­ni nel giorno di S. Michele, mossi da una divina ispi­razione, presero un quadro del Santo Arcangelo, e congiungendosi con loro altra gente, con grandi ac­clamazioni lo portarono alla Moschea de' Mori, i quali non ebbero ardire di far loro resistenza. Gri­darono allora quei fanciulli « Viva S. Michele; Viva S. Michele, e la fede di G. C. », e così dicendo lo posero in quel luogo, dove il giorno di S. Dionigio si disse la Messa. Da ciò prese occasione Vincenzo Perez per spingere quei Mori a farsi Cristiani, così infatti avvenne. I Mori si battezzarono tutti, e la Moschea fu consacrata, e divenne Parrocchia».

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN NAPOLI

Nell'anno 574 i Longobardi che allora erano an­cora senza fede cercavano di distruggere la fiorente fede cristiana della città Partenopea. Ma ciò non fu permesso da S. Michele Arcangelo, poichè S. Agnel­lo essendo già da alcuni anni dal Gargano ritor­nato in Napoli, mentre era addetto al governo del­l'ospedale di S. Gaudisio, orando nella grotta, gli apparve S. Michele Arcangelo che lo spedì a Gia­como della Marra, assicurandogli la vittoria, e fu poi visto con lo stendardo della Croce fugare i Saraceni. In quello stesso luogo venne eretto in suo onore una Chiesa, la quale ora col nome di S. Angelo a Segno è una delle più antiche Parrocchie, e la me­moria del fatto si conserva in un marmo posto in essa. Per questo fatto i Napoletani sempre grati al Celeste Benefattore, L'onorarono come speciale Pro­tettore. A spese del Cardinale Errico Minutolo venne eretta una statua di S. Michele che fu collo­cata sull'antica porta maggiore della Cattedrale. Que­sta durante il terremoto del 1688 rimase illesa.

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN SPAGNA
Ovunque il Principe degli Angeli ha dispensato favori e benefici nelle più grandi calamità. La città di Saragozza era stata occupata dai Mori, i quali per ben quattrocento anni l'avevano barbaramente tiranneggiata. Il re Alfonso pensava liberar tale città dalle barbarie dei Mori, e già disponeva il suo eser­cito per prendere la città d'assalto, ed aveva affi­dato quella parte della città che guarda verso il fiume Guerba ai Navarrini, che erano venuti in soc­corso. Mentre in pieno si svolgeva la battaglia, il Sovrano Capitano degli Angeli in mezzo a celestiali splendori comparve al Re, e gli fece conoscere che quella città era sotto la sua difesa, e che egli era venuto in aiuto dell'esercito. E infatti lo favorì con una splendida vittoria, per cui appena la città si ar­rese, venne edificato un Tempio, proprio là dove apparve il Serafico Principe, che divenne una delle principali Parrocchie di Saragozza, e fino ad oggi si chiama S. Michele dei Navarrini.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN ALVERNIA
Il Monte della Verna è rimasto celebre per le apparizioni di S. Michele. Ivi si ritirò S. Francesco d'Assisi per attendere meglio alla contemplazione ad imitazione di nostro Signore Gesù Cristo il qua­le si recava solo sui monti a pregare. E poichè San Francesco si domandava se veramente quelle im­mense fenditure che si vedevano fossero avvenute nella morte del Redentore, apparendogli S. Michele di cui era devotissimo, venne assicurato che era vero quello che per tradizione si diceva. E poichè San Francesco con questa credenza frequentemente an­dava a venerare quel santo luogo, avvenne che men­tre colà in onore di S. Michele stava facendo devo­tamente la sua Quaresima, nel giorno dell'Esalta­zione della S. Croce gli apparve il medesimo S. Ar­cangelo in forma di Serafico alato Crocifisso, e do­po avergli impresso nel cuore un serafico Amore, lo segnò colle sacre Stimmate. Che quel Serafino fosse stato S. Michele Arcangelo, lo indica come co­sa molto probabile S. Bonaventura.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL MESSICO
Nel nuovo mondo, quando colà si stabilì la Chie­sa, volle Iddio manifestare con varie apparizioni di S. Michele, che in ogni parte Egli è il Patrono della Chiesa, e che da tutti deve essere come tale ve­nerato. In un piccolo villaggio, vicino alla località che si chiama S. Maria della Natività, quattro leghe circa discosto dalla città degli Angeli, vi era un in­diano, chiamato Diego Lazzero, il quale sin da pic­colo era tenuto per virtuoso. Un giorno mentre an­dava in una processione che si faceva in quel luogo gli apparve S. Michele, e gli comandò che di­cesse, ai vicini, che in una balza ch'è fra due cèrri, molto vicina alla popolazione dove egli era nato, avrebbe trovato una fonte di acqua miracolosa per tutte le infermità, sotto una rupe molto grande; ma egli non si azzardò a dirlo, temendo che non fosse creduto. Passato qualche tempo s'ammalò d'una in­fermità così grave, che giunse in fin di vita senza più alcuna speranza. Mentre i suoi genitori con al­tri parenti stavano aspettando che spirasse, nella vigilia della Apparizione del glorioso Arcangelo, il 7 di maggio del 1631, verso la mezzanotte repenti­namente entrò nella stanza un grande splendore, come di lampo, che intimorì tutti i circostanti. Que­sti fuggirono sbigottiti, lasciando solo l'infermo per un poco; ma poichè tuttavia lo splendore perdurava presero animo, temendo che si potesse bruciare la casa, ch'era di giunchi, ed entrati di nuovo in casa, cessò lo splendore e trovarono l'infermo all'appa­renza morto. Esso, dopo appena passato un pò di tempo aprì gli occhi, e cominciò a parlare con tan­ta lena, che tutti ritennero ciò per miracolo, disse loro, che non si prendessero pena, che già stava bene, perchè gli era apparso S. Michele circondato di grandi raggi di luce, il quale gli aveva resa la sanità e l'aveva portato, senza saper come, ad una balza non molto lontana; il S. Arcangelo andava in-
nanzi con tanta chiarezza, come se fosse mezzogior­no, mentre i rami degli alberi si rompevano, i monti si aprivano per dove passava, lasciando il passo li­bero. Fermatosi nella balza, disse che sotto una gran­de rupe, che toccò con una bacchetta d'oro che ave­va in mano, stava la fonte dell'acqua miracolosa, che già gli aveva rivelato, e che manifestasse ciò a' fedeli senza timore ed indugio, altrimenti sareb­be stato gravemente castigato; la sua infermità poi era in pena della sua disobbidienza. Ciò detto si levò subito un turbine spaventoso che gli cagionò un timore grandissimo. Ma il S. Arcangelo lo rassi­curò dicendogli che non temesse ciò che facevano i nemici infernali per dispetto dei grandi benefici, che per una mano avrebbero ricevuti i fedeli di N. S. in quel luogo; perchè molti vedendo le me­raviglie che in quel luogo si sarebbero compiute, si sarebbero convertiti, avrebbero fatto penitenza dei loro peccati, e quelli che vi sarebbero andati con fede otterrebbero rimedio ai loro travagli e neces­sità, ciò detto l'Arcangelo fece piovere dal cielo una luce ancor maggiore sopra il luogo. S. Michele disse poi Diego Lazzero qual'era la virtù che Dio con la sua provvidenza Gli comunicava per la salute e ri­medio degli infermi, affinchè fosse creduto dai fe­deli, egli da solo potrebbe trasportare e levar via la rupe, che stava sopra la fonte. Con ciò disparve la visione. Diego non potè dare ragione del modo come era avvenuta la visione, ma questa era certa e vera, poichè egli fu guarito miracolosamente men­tre era in fin di vita. Del che tutti furono ripieni di meraviglia.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL MESSICO
Dopo alcuni giorni, Diego ormai ristabilito se ne andò con suo padre a rintracciare il luogo della fonte e i due da soli tolsero via la rupe che la co­priva con grande facilità, battendola da un lato, quantunque per muoverla solamente fossero neces­sarie molte persone. Ciò confermò la verità dell'ap­parizione del Glorioso Principe, ed in conformità di ciò incominciarono a diffonderne la notizia, assicurando i fedeli, che troverebbero nella santa fonte rimedio a tutte le loro infermità. Vennero molti in­fermi, ciechi, zoppi, storpi, i quali col lavarsi nel­l'acqua di quella fonte risanarono. Passati alcuni me­si, lo stesso Diego Lazzero si ammalò di nuovo di malattia mortale, e prevenne i suoi parenti, affinchè non si dessero pena perchè Nostro Signore così ave­va ordinato per dare conferma alla fede nell'acqua santa; aggiunse poi che quando lo avessero visto an­gustiato dalla infermità, gli dessero da bere quell'ac­qua senza adoperar altro rimedio, perchè tosto così sarebbe risanato. Il male talmente si aggravò che il giovane stette quattro giorni senza polso e senza parola ed i genitori per far la prova, gli diedero a bere dell'altra acqua senza che egli ne sentisse menomamente migliorato: ma tosto che bevve quel­l'acqua della santa fontana, ricuperò le forze, mi­gliorò, e riacquistò la perfetta salute. Da principio questa fontana stava sulla superficie del terreno ed aveva una piccola apertura, con poco più di mezzo braccio di profondità, in seguito successe un fatto notevole, che cioè stava in una quantità senza diffondersi, e quantunque si cavassero molti, e molti vasi di quella, pure subito si riempiva, ed arrivando all'orlo, si fermava. Poscia divenne mag­giore e più profonda, perchè i divoti scavavano la terra, per portarla alle loro case come reliquia. Giacchè si esperimentò che Iddio le aveva comunicato la medesima virtù dell'acqua miracolosa, buttandola in altra acqua e dandola agli infermi. Si è già edi­ficata una Chiesa in quel luogo, in cui si venera il S. Arcangelo, dove fa innumerevoli miracoli.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL TERRITORIO DI OLEVANO
Nel territorio di Olevano, che appartiene alla Diocesi di Salerno, viene indicata una Grotta, in cui si dice fosse apparso S. Michele Arcangelo. Gli altari che ivi si vedono hanno forma antica, e la de­vozione con cui la grotta viene venerata dal popolo ben dimostra che la fama non può non essere vera. Inoltre vi sono molte antiche scritture dove si parla della Grotta dell'Angelo, o di S. Michele.
Qui vi è pure un'acqua che scaturisce e che ap­plicata con fede risana molti mali, come afferma la popolazione del luogo, che racconta meraviglie. Si dice anche che detta Grotta fosse dedicata a San Michele con solenne rito da S. Gregorio VII, men­tre dimorava in Salerno.

APPARIZIONE DI S. MICHELE AD UN RELIGIOSO MORIBONDO

Narra S. Anselmo che un religioso in punto di morte mentre venne per tre volte assalito dal de­monio, altrettante volte fu difeso da S. Michele. La prima volta il demonio gli rammentava i peccati com­messi prima del battesimo, ed il religioso atterrito per non aver fatto penitenza, era sul punto di disperarsi. Comparve allora S. Michele e lo calmò, di­cendogli che quei peccati erano celati col S. Bat­tesimo. La seconda volta il demonio gli rappresen­tava i peccati commessi dopo il Battesimo, e diffi­dando il misero moribondo, fu per la seconda volta consolato da S. Michele, il quale lo assicurò che gli erano stati rimessi con Professione Religiosa. Ven­ne finalmente per la terza volta il demonio e gli rappresentava un gran libro pieno di mancanze e di negligenze commesse durante la vita religiosa, ed il religioso non sapendo che rispondere, di nuovo S. Michele in difesa del religioso per confortarlo e per dirgli che tali mancanze erano state espiate con le opere buone della vita religiosa, con l'ubbidienza, la sofferenza, le mortificazioni e la pazienza. Il Re­ligioso così consolato abbracciando e baciando il Cro­cifisso, placidamente spirò. Veneriamo in vita San Michele, e saremo da Lui confortati in morte.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE

Giovanni Turpino nella vita di Carlo Magno da lui scritta, narra che egli un giorno mentre stava celebrando Messa dei Defunti alla presenza dello stesso Imperatore Carlo, fu rapito in estasi, duran­te la quale udì una musica celestiale di Angeli, che andavano verso il cielo. Nello medesimo tempo vide anche una turba di demoni che venivano con gran­de festa come soldati che avevano fatto gran bot­tino; ad essi egli allora domandò: «Che cosa porta­te?» Essi risposero: « Portiamo l'anima di Marsilio all'inferno ». Ma si vide allora S. Michele che libe­rava l'anima di Rollando dal Purgatorio e la stava portando in Cielo insieme a quella di altri cristiani. Il che egli riferì all'Imperatore stesso finita che fu la Messa.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN SALA

Sopra un monte distante circa due miglia dalla Città di Sala vi è una grotta dove si dice che il glorioso Principe degli Angeli apparve un giorno ad un pastore, il quale vi si rifugiò intimorito dai tuo­ni e dai fulmini, mentre colà invocava in aiuto San Michele Arcangelo questi gli apparve maestoso, e gli comandò che facesse sorgere ivi una chiesa in suo onore, affinchè in avvenire fossero protetti co­loro che in essa in simili casi avessero indirizzato preghiere. La chiesa si fece, e si avverò la promes­sa, perchè ogni volta che quelle popolazioni si ri­volgono a lui per ottenere la difesa da fulmini spaventevoli e da terribili tempeste, sempre furono esau­diti.
Nel 1715 si recarono colà divotamente alcuni Sa­cerdoti per offrirGli fervorose preghiere, onde si de­gnasse intercedere presso Dio che facesse cessare le frequenti grandinate che minacciavano la rovina dei raccolti e che si fosse compiaciuto di avvalorare col suo potente aiuto l’arme dei Cristiani contro altre tempeste più orribili, che si temevano dalla poten­za ottomana. Orbene, mentre - si stava celebrando colà a questo scopo il Santo Sacrificio della Messa, al momento della Consacrazione, l'immagine di San Michele, dipinta in antico a fresco nel muro, fu ve­duta grondare, specialmente dal volto, una quantità di liquido lucidissimo che come olio scorreva giù dalla figura bagnando anche l'altare. Oh quante fi­nezze d'amore usa il S. Arcangelo nel soccorrere chi 1’onora!

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA TRANSILVANIA

Malloate Re della Dacia, la quale risponde alla odierna Transilvania, era afflitto perché vedeva il suo regno senza successore. Infatti quantunque la Regina sua consorte ogni anno gli desse un figlio, nessuno di questi però riusciva a vivere più a lungo di un anno di modo che mentre uno nasceva, l'al­tro moriva. Un santo monaco consigliò il Re di met­tersi sotto la speciale protezione di S. Michele Ar­cangelo, e di offrirgli ogni giorno qualche speciale omaggio. Il Re ubbidì. Passato qualche tempo, par­torì la regina due figli gemelli ed ambedue moriro­no con grande dolore del marito e di tutto il regno. Non per questo il Re abbandonò le sue pratiche de­vote, ma anzi concepì maggior fiducia nel suo Pro­tettore S. Michele, e comandò che si portassero i corpi dei bambini nella Chiesa, che si mettessero sull'altare del Santo Arcangelo Michele, e che tutti i suoi sudditi chiedessero misericordia e aiuto a San Michele. Anche egli si recò in chiesa col suo po­polo sebbene sotto un padiglione con le cortine ca­late, non tanto per nascondere il suo dolore, quanto per poter pregare più fervorosamente. Mentre tutto il popolo pregava insieme al suo sovrano il glorioso S. Michele apparve al Re, e gli disse: « Io sono Michele Principe delle Milizie di Dio, che tu hai chia­mato in tuo aiuto; le tue ferventi preghiere e quelle del popolo, accompagnate dalle nostre, sono state esaudite dalla Divina Maestà, che vuol risuscitare i tuoi figli. Tu da qui in avanti migliora la tua vita, riforma i costumi tuoi e quelli dei tuoi vassalli. Non ascoltare cattivi consiglieri, restituisci alla Chie­sa quello che hai usurpato, perchè a motivo di que­ste colpe Dio ti mandò tali castighi. Ed affinchè tu ti applichi a quello che ti consiglio, mira i tuoi due figlioli risuscitati, e sappi che io ne custodirò la vita. Ma bada a non essere ingrato a tanti favori ». E fat­tosi vedere con abito regale e scettro in mano gli diede la benedizione, lasciandolo con grande conso­lazione per i figli riavuti, e con vero mutamento interiore.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL GARGANO

L'anno 1656 in quasi tutta l'Italia, e specialmente nel Regno di Napoli, incrudeliva la peste. Nella so­la città di Napoli aveva mietuto quattrocento mila vittime. Fu attaccata anche la città di Foggia a tal punto da restarne quasi spopolata. Manfredonia, ve­dendo vicino il nemico, pose guardie d'intorno, man­dò ordini, editti. L'Arcivescovo Giannolfo Puccinelli cercò allontanare il male umanamente inevitabile con molti spirituali rimedi. Confidando nel patroci­nio di S. Michele Arcangelo, dopo aver fatto proces­sioni e pubbliche dimostrazioni di penitenza, unita­mente al suo Clero e popolo tutto, raccolti nel tem­pio della Sacra Grotta, e prostrati con la faccia per terra, con gemiti assordavano il Cielo, e per intene­rire la Divina Misericordia ordinò un triduo di di­giuni per tutta la sua Diocesi. Il male frattanto a gran passi avanzava verso Manfredonia, per la qual cosa il buon Prelato, dopo avere conferito varie volte con gli Ecclesiastici, decise che si dovesse con instan­cabile assiduità insistere presso il glorioso S. Michele per ricevere aiuto. Ordinò un altro triduo di digiu­no e preghiere, esortando il popolo alla penitenza. Intanto fu interiormente ispirato a formare una sup­plica a nome di tutta la città, e presentarla sull'al­tare a S. Michele Arcangelo, onde si interponesse come mediatore presso Dio. Ebbero miracoloso ef­fetto i desideri comuni, perchè la supplica venne esaudita e fu il S. Arcangelo stesso a recarne l'an­nuncio. Verso le cinque di notte, nel giorno 22 set­tembre, mentre l'arcivescovo stava in camera sua re­citando preghiere, e mentre tutta la famiglia dormiva, udì uno strano rumore a somiglianza di ter­remoto, dalla parte di Oriente vide una gran luce, ed in mezzo alla luce riconobbe il glorioso Principe S. Michele, il quale gli disse: « Sappiate o Pastore di queste pecorelle, che io Michele Arcangelo ho ot­tenuto dalla SS. Trinità, che dovunque con divozio­ne verranno adoperati i sassi della mia Basilica dalle case, dalle città e luoghi la peste se ne andrà. Pre­dicate, narrate a tutti la grazia divina. « Ubi saxa devote reponuntur ibi pestes de hominibus dispel­lantur ». «Voi benedirete i sassi scolpendovi il se­gno di Croce col mio nome. Predicate di doversi placare Dio dell'ira del prossimo terremoto». Intan­to i servitori destati dallo strano rumore, corrono nella camera e trovano l'Arcivescovo come morto, giacente a terra. Spaventati lo sollevano e lo ri­storano, ma egli non cessò di gemere e di sospirare, e versando lagrime pronunciava solo il nome di San Michele. Il giorno - seguente comparve in pubblico come messaggero di pace. Convocato il popolo, altro non proferiva che «Viva S. Michele; la gra­zia è fatta; Viva S. Michele». Fece subito scheg­giare delle pietre dalle pareti medesime, scolpen­dovi nel mezzo la Croce col nome di S. Michele, e poi le benediceva con rito particolare. Ognuno si caricò di queste sacre pietre. Non mancò chi te­messe del futuro male, e dubitasse del bene presente. Ma svanì ogni dubbio quando avvenne il ter­remoto il 17 ottobre, come aveva annunciato San Michele. Si accrebbe la certezza, quando succedette un altro più orribile terremoto con notevole danno delle vicine città, restando illesa invece Manfredo­nia, ed immune dalla peste prodigiosamente.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN PROCIDA

L'isola di Procida più volte vittima della crudel­tà dei barbari, vide tre volte bruciata la Chiesa Ba­diale, costruita sulla sommità, oltre le tante depre­dazioni e schiavitù. Circa il 1535 sarebbe stata in­teramente distrutta, se il potentissimo S. Arcangelo, tutelare di detta isola, fiduciosamente invocato da quei cittadini non fosse sceso a loro difesa.
Invero con grande flotta il barbaro corsaro Bar­barossa, approdato alle acque di Procida, aveva già sbarcato numerose truppe le quali erano giunte per­sino alla porta (ora detta di ferro) di quella terra Murata, o Castello, entro cui chiusi i Procidani tutti, scoraggiati per la mancanza di mezzi, fiduciosi im­ploravano aiuto dal Cielo, e difesa da S. Michele, pro­tettore dell'Isola. Il Protettore vide la loro coster­nazione ed esaudì le loro preghiere. Quando essi stavano per cadere nelle mani barbare, ecco il Ce­leste Principe, sceso dal cielo in loro aiuto, fece ve­dere tutta la Terra Murata talmente cinta di fuoco, e fece vibrare tanti fulmini e saette, che il barbaro corsaro fu costretto non già a salpare, ma rompere le gomene e fuggire spaventato. I procidani così mirabilmente salvati dalle mani del nemico per l'aiuto di S. Michele, ogni anno in memoria della grazia ricevuta tanto il giorno 8 maggio, come il 29 set­tembre, portano in processione la veneranda imma­gine del Santo Protettore dalla Chiesa Badiale alla Chiesa Parrocchiale sino a quel luogo dove è tra­dizione che S. Michele fosse visibilmente apparso; e benedetta con l'immagine l'isola, ritornano in Chiesa, ringraziano Dio, che volle così magnificare il Cele­ste Principe.
A testimonianza di tale prodigiosa apparizione vi è nel coro di detta Chiesa Parrocchiale un gran qua­dro che rappresenta la difesa di Procida e libera­zione da' Turchi per opera di S. Michele.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. ERRICO LO ZOPPO

L'anno 1022, S. Errico di Baviera, detto volgar­mente lo Zoppo, essendosi recato in Italia contro i Greci, che al tempo di Basilio Imperatore d'Oriente si erano a dismisura ingrossati nella Puglia, dopo averli debellati volle trasferirsi a far visita alla Basilica di S. Michele sul Monte Gargano. Si fermò ivi alcuni ­giorni per fare le sue devozioni. Finalmente fu prese, dal desiderio di trattenersi tutta una notte nella San­ta Spelonca. Come infatti fece. Mentre egli se ne sta­va là solo in profondo silenzio ed in preghiera vide dalla parte posteriore dell'altare di S. Michele uscir due bellissimi Angeli, i quali si misero a parare so­lennemente l'altare. Di lì a poco dalla medesima par­te vide venire a coro a coro una gran moltitudine di altri Angeli, dopo de' quali vide comparire il loro ca­po S. Michele, e in ultimo con una maestà tutta di­vina si vide comparire Gesù Cristo con Maria Vergine sua Madre ed altri personaggi. Tosto Gesù Cri­sto si vide pontificalmente vestito dagli Angeli, e due altri che assistevano, uno da Diacono e l'altro Sud­diacono, che si crede fossero stati i due S. Giovanni Battista e l'Evangelista. Il Sommo Sacerdote dette inizio alla Messa in cui offrì se stesso all'Eterno Ge­nitore. A questa vista l'Imperatore rimase sbalordito, sopratutto poi quando, cantato il Vangelo il libro de­gli Evangeli fu baciato da Gesù Cristo e venne poi portato dall'Arcangelo S. Michele, per comando di Gesù Cristo all'Imperatore Errico. Si smarrì l'Impe­ratore nel vedere avvicinarsi l'Arcangelo col testo degli Evangeli, ma il S. Arcangelo lo incoraggiò a baciarlo, e poi toccandolo leggermente nel fianco, gli disse: «Non temere, eletto di Dio, alzati, e prendi con allegrezza il bacio della pace che Iddio ti manda. Io sono Michele Arcangelo, uno dei sette spiriti eletti che stanno presso il Trono di Dio; ti tocco così il fianco, perché zoppicando tu dia il segno, che nessuno di qui in avanti abbia l'ardimento di stare in questo luogo in tempo di notte tango faemur tuum, ut clau­dicando sit in te signum, quod nullus hic nocturno tempore ingrediri audeat"». Tutto ciò riferisce il Bam­bergense nella vita di S. Errico Imperatore, e si trova parimenti registrato questo avvenimento in una per­gamena della Libreria dei SS. Apostoli de' PP. Tea­tini della città di Napoli. Tutto questo lo rivelò quindi S. Errico la mattina seguente ai Sacerdoti del Tempio di S. Michele, e questa tradizione si conserva nella città del Gargano ed in tutta la Diocesi Sipontina.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN FRANCIA

Stava la Francia - non solo in punto di perdersi, avendo gli inglesi guadagnato con la forza delle armi la maggior parte di quel Regno, ma essendo fuggito il re Carlo, ormai non aveva più rimedio umano. Ma lo trovò nel patrocinio di S. Michele, il quale ap­parve alla giovinetta Giovanna d'Arco e le comunicò tanto valore e fortezza, che a dire di Bozio (de rebbellic. c. 8) superò il valore di quante amazzoni ebbe il mondo. Questa giovinetta aiutata da S. Michele, ricuperò il Regno di Francia scacciandone i nemici inglesi; e perché si conoscesse chiaramente, che la vittoria era opera di S. Michele, il celeste Principe fece sì che agli otto di maggio, giorno in cui la Chie­sa celebra l'apparizione dell'Arcangelo di Dio sul Gargano, gli inglesi sgombrassero Orleans da essi oc­cupata.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NEL PORTOGALLO

Il Regno di Portogallo era molto afflitto da' Mori di Andalusia a motivo della crudeltà di Alberto Re barbaro di Siviglia. Quando però il Re di Portogallo D. Alfonso Enriquez fece ricorso a S. Michele, fu dal celeste Arcangelo mirabilmente aiutato. Infatti nel­l'attaccare la battaglia, i portoghesi dopo avere invo­cato S. Michele, sperimentarono il suo miracoloso aiuto, ed avvenne che nessun portoghese perisse, e nessun moro restasse più in quel regno. Perciò il Re di Portogallo, D. Alfonso Enriquez, e Lodovico XI Re di Francia istituirono due Ordini Militari di S. Mi­chele, ciascuno nel suo regno nella certezza che sotto la protezione di quel principe delle milizie Angeliche sarebbe sempre pronta la vittoria.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. GALGANO EREMITA IN SIENA

Al tempo dell'Imperatore Federico nacque in Sie­na un certo di nome Galgano, il quale era dedito alle dissolutezze. A lui apparve due volte S. Michele in sogno avvisandolo che cambiasse vita, e si facesse soldato di Cristo. Ripeté il S. Arcangelo la terza volta l'avviso; ma la madre ed i parenti tentarono di di­stoglierlo da questo intento, offrendogli per accasarsi una moglie molta bella e facoltosa. Persuaso da' suoi, cavalcò per andare a vedere la sua sposa; ma il ca­vallo ad un certo punto si arrestò e non volle più fare un passo avanti. Mentre Galgano premeva for­temente lo sprone affinché il cavallo proseguisse il cammino venne a conoscenza che un Angelo gli tratteneva il passo. A questo prodigio il cavaliere cambiò proposito e ritirandosi in una solitudine ivi condusse una vita celeste, in continui digiuni, au­sterità ed orazioni. E dopo un anno di vita rigorosa, fu chiamato alla gloria del cielo con udire queste dolci parole: «Basta oramai quello che hai faticato; tempo è già che tu godi il frutto di quel che hai se­minato». Ed allora subito spirò all'età di 33 anni nel 1181. La sua santità risplendette di molti miracoli in vita, ed in morte.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN FRANCIA

Riferisce il Patriarca di Gerusalemme Ximenes (1-5 c. 28), ciò viene riportato dall'Arcivescovo di To­ledo Grazia de Loaisa nella sue note ai Concili di Spagna, che vegliando un Santo Vescovo in una Chie­sa di S. Michele in Francia, vide in ispirito venire all'altare del S. Arcangelo gli Angeli Custodi dei Regni di Spagna, Francia, Inghilterra e Scozia, e con­ferire con Lui sul poco frutto che cavavano dalle loro cure nella custodia e tutela di quei Regni, poiché né i benefici riformavano i loro cattivi costumi, né le minacce li deviavano da' loro peccati, domandarono perciò al S. Arcangelo che domandasse a Dio quello che avevano da fare con tali Provincie. Allora il Sovrano Arcangelo rispose riferendo loro molte cose da parte di Dio annunziando quello che sarebbe stato di quei Regni e dei loro re e che Dio pe' loro grandi peccati li avrebbe castigati. E rispondendo agli An­geli di Spagna, disse loro, che per dissimularsi in quelli le orribili empietà verso i Mori, che seco ave­vano per cagione degli interessi loro, avrebbero patiti molto disagi e travagli, e che col tempo avrebbero conosciuto i loro tradimenti e malvagità e li avreb­bero da tutti i loro Regni distaccati. Tanto pronun­ciò S. Michele, e si verificò poi, quando nel Regno di Filippo III avvenne l'espulsione dei Mori nel 1611 cioè 299 anni dopo che S. Michele l'aveva rivelato agli Angeli Tutelari di quel Regno.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE NELLA LUCANIA

Nella Lucania più volte si è degnato apparire S. Michele Arcangelo, di modo che colà in molti luoghi Egli viene onorato anche con concorso di pellegrini. In modo particolare forma affetto di venerazione la Spelonca detta volgarmente Pittari, ma propriamente Pietraro nella Diocesi di Policastro, in cui ad onore di S. Michele si vede in pietra a bassorilievo scolpita la sua effigie con intorno alcuni caratteri greci consunti, ben chiaro indizio della sua antichità. Questa è pro­vata anche dal fatto che Guaimario III, Principe di Salerno fin dal secolo XI per assicurare il servizio di quel santuario, ove continui miracoli venivano com­piuti da Dio per la intercessione di S. Michele, fondò sulla sommità di detto monte un Monastero di Bene­dettini con una Chiesa dedicata a S. Michele Arcan­gelo, la quale sola oggi è ancora in piedi col titolo di Badia.

APPARIZIONE DI S. MICHELE IN BASILICATA

Famosa la Grotta di S. Angelo a Fasanella, un tempo feudo dei Signori Galeota, sia che si consideri la bellezza naturale del luogo, o l'ampiezza del mae­stoso edificio, o il meraviglioso avvenimento ivi acca­duto mentre Manfredi Principe dell'antica città di Fasanella un giorno era intento alla caccia, avendo sciolto un falcone, questo subitamente entrò nella cavità di un colle, e poiché di la più non usciva, spinse il Principe ad accostarsi per vedere cosa mai ivi si nascondesse. Questi essendosi avvicinato udì canti soavissimi, che lo riempirono di meraviglia, scossosi di qui, come destato da un sogno piacevole, s'avviò frettolosamente verso la città, e dopo avere manifestato il prodigio, determinò di andarci di nuovo nel giorno seguente insieme al Clero e al popolo. E così fece. Ma appena giunse sul luogo, il falcone tutto festante sì posò sulle sue mani. Fatta poi dila­tare la buca, si scoprì una meravigliosa spelonca nel cui fondo si vide un Altare eretto in onore di S. Mi­chele, il che fece versare lagrime a tutti gli astanti per l'allegrezza. Questa sacra Grotta d'allora in poi non solo fu tenuta in somma venerazione dalla popo­lazione del luogo ma diventò famosa meta di pelle­grinaggi dalla Spagna, dalla Francia e da altre Na­zioni, anche orientali tanto che l'Ughelli ne parla con non minore lode di quella del Gargano.

 

APPARIZIONE DI S. MICHELE AL DUCA DI SINIGALLIA

Il Vescovo Equilino scrive, che stando Sergio Du­ca di Sinigallia ammalato di lebbra, ed avendo speso gran somma di denaro in medici e medicine, senza risultato, perdette la speranza di guarigione. Gli ap­parve allora S. Michele due volte, dicendogli che se voleva guarire, andasse a visitare la sua Chiesa in Brendal. Rispose il Duca che ignorava dove si tro­vasse tale Chiesa. «Non importa, rispose il Gloriosis­simo Arcangelo appresta tu una nave, che colà ti guideranno gli Angeli ». Così fece, e nello spazio di un giorno e di una notte, un vento prospero lo con­dusse nel monastero di Brendal, come altri dicono, Brindolo, sul litorale Adriatico. Non sapeva il Duca né la sua gente quale fosse il luogo dove era approdato; ma informato dalla gente della terra, trovarono che quello era il luogo indicato da S. Michele, dove vi era quel sacro Tempio a lui dedicato. Il Duca e tutta la sua gente andarono al Tempio a piedi scalzi, ed appena furono giunti alla porta, egli si trovò li­bero dalla lebbra ed entrò nella Chiesa con perfetta sanità. Ed egli poi e la Duchessa sua consorte resta­ron tanto obbligati al S. Arcangelo, che determinaro­no fermarsi quivi per servire Dio, ed onorare il glo­rioso Patrono, dopo avere assegnata, metà dei loro be­ni ai poveri, e l'altra metà al culto di S. Michele (M. Nauc. lib. 3, cap. 1


APPARIZIONE DI S. MICHELE IN VARI LUOGHI

Nella Turingia a S. Bonifacio Apostolo di quelle parti, mentre combatteva alcuni eretici, apparve S. Michele Arcangelo con la Croce incoraggiandolo alla difesa della cattolica dottrina; in suo onore S. Boni­facio fece edificare un sontuoso tempio.
Nell'Austria apparve S. Michele alla B. Benve­nuta, la quale si adoperò a riaccendere la divozione verso il celeste Principe là dove si andava estin­guendo.
Nella Svezia apparve S. Michele Arcangelo a S. Brigida e l'indusse con sua figlia Catenina a recarsi sul Gargano ove sentì i canti angelici.
Nella Fiandra apparve ad un santo Vescovo affin­chè questi gli edificasse una chiesa; là S. Michele vie­ne molto venerato per i molti miracoli da lui com­piuti.
Nella Polonia apparve chiaramente in sogno a Lesco Negro Duca di Cracovia e di Sandomiria e lo confortò assicurandogli la vittoria contro gli Jacziuin­ci e i Lituani. E così avvenne. Infatti dopo averli inseguiti mise a morte quasi tutti i primi, ed i secondi in gran parte perirono per i vari disagi, si uccisero da se stessi, ma dei polacchi nessuno peri, cosicché S. Mi­chele fu proclamato speciale protettore di quel Regno.
In Ungheria apparve S. Michele sotto Belisario e promise e diede trionfo e vittoria ai cristiani con la sconfitta del poderoso esercito di Maometto II, impe­ratore dei Turchi.

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